Dagli animali all’uomo: etologia della sopravvivenza e longevità
Conferenza al MUSE con Enrico Alleva, mercoledì 11 febbraio ore 20.45
Quale è stato il fondamentale apporto metodologico che i tre etologi premiati nell’ottobre del 1973 con il premio Nobel (Konrad Lorenz, Karl von Frisch e Niko Tinbergen) hanno portato nella scienza? Quanta influenza hanno avuto alcuni libri pubblicati tra gli anni ’60 e oggi, grazie a spunti etologici, sulla psichiatria, l’antropologia culturale e la sociologia contemporanee? Mercoledì 11 febbraio, alle 20.45, il MUSE ospita l'incontro con l'etologo Enrico Alleva.
In dialogo con Osvaldo Negra, mediatore culturale del museo, lo studioso esplorerà il tema «Etologia della sopravvivenza e della longevità. Dagli animali all'uomo».
L’argomento «longevità» sarà trattato narrando gli esperimenti condotti su gabbiani, taccole, oche semi-domestiche, pesci spinarello, api e altri insetti, ecc.
In particolare, verrà analizzato il modo in cui la sopravvivenza aumentata può riflettersi - soprattutto nella specie umana ma non solo - in un allungamento così poderoso della vita, testimoniato dall’aumento nel numero degli ultracentenari italiani.
I «moduli prefissati di azione» (FAP), gli «istinti», i comportamenti «innati»: tutto questo ha a che fare con la storia evolutiva della mente animale e umana e ha funzionato da fattore che ha promosso la sopravvivenza e la longevità.
Enrico Alleva
E' Presidente della Società Italiana di Etologia
Dopo la laurea in Scienze biologiche presso l'Università «La Sapienza» di Roma, perfeziona gli studi sul comportamento animale presso la Scuola Normale Superiore di Pisa e - successivamente - all’estero (Stanford University con Seymour Levine, Università di Edimburgo con Aubrey Manning, Seattle).
Allievo di Giuseppe Montalenti e collaboratore di Rita Levi Montalcini, si è occupato in particolare di orientamento nei colombi viaggiatori e della maturazione comportamentale di varie specie di mammiferi.
È stato membro dei consigli scientifici di Anpa, WWF, Legambiente, Stazione Zoologica di Napoli e Istituto della Enciclopedia Italiana.
Ha ricevuto il premio «G.B. Grassi» dell'Accademia dei Lincei e la «Medaglia Anokin» dell'Accademia russa delle Scienze mediche.
È autore di Consigli a un giovane etologo (Muzzio, 2003) La mente animale (Einaudi, 2008).
Collabora numerosi quotidiani, settimanali e mensili.
Cenni storici
La Società Italiana di Etologia è stata fondata da 34 soci a Pisa, il 18 maggio 1973, durante una riunione tenutasi presso l'allora Istituto di Biologia generale dell'Università.
Nella stessa sede è stato approvato lo Statuto societario.
La costituzione della Società è stata promossa dai responsabili delle tre più importanti scuole di ricerca sul comportamento animale di Firenze, Pisa e Parma.
Tuttavia, nell'iter costitutivo Leo Pardi di Firenze (in seguito insignito del premio Balzan nel 1989 per l'Etologia), Floriano Papi di Pisa (insignito del premio Antonio Feltrinelli dell'Accademia dei Lincei nel 1991) e Danilo Mainardi di Parma sono stati affiancati da etologi di altre sedi universitarie quali, ad esempio, Mario Zanforlin di Padova e di altre istituzioni quali Daniele Bovet ed Alberto Oliverio del Laboratorio di Psicobiologia e Psicofarmacologia del C.N.R. di Roma.
Oltre ai propri Convegni nazionali, caratterizzati da una loro continuità, la Società Italiana di Etologia, sin dalla sua costituzione, si è dimostrata molto attiva e dinamica nel promuovere altre iniziative scientifiche.
Tra i suoi obiettivi ha sempre posto la realizzazione di simposi e convegni su vari aspetti del comportamento animale.
Infatti, grazie ai suoi soci, altri importanti incontri internazionali di carattere etologico hanno avuto luogo in Italia, alcuni organizzati con periodicità costante.
La S.I.E. ha da sempre stretti legami con le altre Società europee di Etologia.
Tali contatti si sono spesso tradotti in scambi culturali ed inviti reciproci di ricercatori a convegni e simposi.
Merita, inoltre, di essere ricordato il First Joint Meeting S.I.E. - A.S.A.B. (Urbino, 1998).
Più di recente, la Società Italiana di Etologia è entrata quale parte attiva nella promozione e realizzazione della First European Conference on Behavioural Biology (Münster, 2002).