Come annunciato, Trentino TV ha licenziato tre giornalisti
Si tratta di metà della forza lavoro – La crisi economica all’origine della pesante decisione – La solidarietà del nostro giornale e di tutti i colleghi
Come annunciato prima di Natale, l’editore di Trentino TV Graziano Angeli ha licenziato tre giornalisti, i cui nomi sono stati resi noti stamani: Francesca Quattromani, Daniele Benfanti e Alessio Kaisermann.
La notizia è pesante, sia perché un licenziamento è sempre una tragedia in tutte le famiglie, sia perché in questo caso si tratta di colleghi, di amici che vedevamo in tutte le conferenze stampa, colleghi più che concorrenti.
Antipatico anche il modo in cui è avvenuta la notifica da parte dell’editore, che ha atteso che i tre arrivassero in redazione per poi dare loro la notizia, con l’invito a lasciare immediatamente il posto di lavoro.
Il licenziamento prevede un periodo di preavviso, ma purtroppo non è inusuale che venga chiesto di lasciare subito il posto di lavoro quando si tratta di lavoratori che occupano ruoli delicati. La ragion di stato giustifica vergognosamente la durezza del gesto, che è tanto più odioso quando si tratta di rapporti di lavoro durati anni.
Siamo vicini ai nostri colleghi in questo momento di difficoltà professionale ed esistenziale e ci auguriamo di vederli presto nuovamente al nostro fianco, a fare questo lavoro che, in barba a Trump, resta uno dei più belli del mondo.
La vicenda avrà degli strascichi, se non altro perché la mancanza di preavviso comporta di per sé un danno da risarcire, ma anche perché vi sono estremi per impugnare la questione. Non che cambi molto.
Il sindacato e l’Ordine dei giornalisti faranno il loro dovere, ma il nostro parere è che tutti debbano guardarsi intorno per trovare soluzioni concrete alla crisi che sta attraversando il mondo della stampa anche in Trentino.
Se le redazioni tradizionali hanno poco spazio per nuovi posti di lavoro e i nuovi mezzi di comunicazione hanno bisogno di tempo per potersi sostituire a loro.
I licenziamenti di Trentino TV sono dovuti alla crisi, che giocoforza coinvolge i mezzi di comunicazione gratuiti per mancanza di pubblicità, fonte principale di ricavo. La Provincia ha varato una legge che prevede il sostegno della stampa gratuita, ma non è sufficiente per garantire anche i posti di lavoro.
L’emittente in questione ha comunque diritto ai contributi di legge indipendentemente dai licenziamenti. Certamente il quantum cambia proprio in funzione della forza lavoro, perché la qualità delle notizie viene commisurata anche con il numero di giornalisti in redazione.
Trentino TV dunque prenderà regolarmente i contributi per il 2016, quando aveva l'intera forza lavoro, mentre per il 2017 si vedrà decurtare la quota perché ha dimezzato i giornalisti. Questa è la legge.
C’è anche un altro aspetto da rilevare. La questione dei licenziamenti di Trentino TV è andata oltre i binari della perdita dei posti di lavoro e degli organi coinvolti.
Da una parte vediamo posizioni critiche da parte di alcuni consiglieri provinciali che, pur avendo approvato la legge all’unanimità, adesso si sentono in dovere di pontificare in maniera difforme da quanto abbiamo scritto sopra riportando la legge.
Dall’altra qualcuno ha avanzato la tesi di un presunto conflitto d’interessi tra il presidente del Consiglio Provinciale Bruno Dorigatti e l’emittente televisiva in questione, in quanto la direttrice è moglie del presidente, il cui ufficio si avvale dei servizi televisivi di Trentino TV. E da più parti si è sentito invocare il taglio di queste commesse.
Noi prendiamo le distanze da questa posizione, per due ordini di ragioni.
La prima è che l’emittente televisiva ha sempre fatto i concorsi del caso per aggiudicarsi gli appalti.
La seconda è che se togliamo all’emittente anche questi appalti, allora si troveranno sulla strada anche i giornalisti rimasti in forza.
Ovviamente il presidente Dorigatti ha accusato il colpo, come possiamo vedere leggendo il comunicato che ha diramato alle redazioni e che riportiamo nel riquadro.
Lo invitiamo vivamente a non cedere alle pressioni emotive generate da chi vuole vedere sulla strada anche i colleghi che hanno mantenuto il posto di lavoro.
E' il momento di usare la testa, non il cuore e neppure la forza.
G. de Mozzi.
NOTA ALLA STAMPA DEL PRESIDENTE - 23 gennaio 2016 Appresa la notizia del licenziamento di tre giornalisti dipendenti dell’emittente Trentino TV, a nome dell’intero Consiglio provinciale esprimo una grande preoccupazione per il futuro del sistema dell’informazione locale, nonché la totale solidarietà ai giornalisti colpiti dal licenziamento. |