La Spagna ha battuto l’Italia con cavalleresca generosità
Il capitano della squadra ha chiesto all’arbitro rispetto per gli avversari, in difficoltà
La squadra italiana ha perso la finale contro la Spagna dopo averci fatto sognare di essere invincibili.
Francamente sapevamo che nelle nostre fila c’erano solo tre veterani, mentre gli spagnoli avevano alle spalle un titolo europeo e un titolo mondiale.
La partita poi è andata male per una serie di motivi che sono andati ad assommarsi a questi.
Anzitutto, un giorno un meno di riposo rispetto agli avversari non è cosa di poco conto. La Pellegrini, per fare un paragone pertinente, non aveva superato la qualificazione nella sua specialità, per aver avuto solo una giornata di recupero.
Poi, il cambio di giocatori esaurito quando invece c’era bisogno di sostituirne uno infortunato e un altro che si reggeva a malapena.
Insomma, che la partita fosse segnata, l’abbiamo capito fin dall’inizio del secondo tempo.
E gli spagnoli non hanno smesso di infierire, tallonando da vicino i due assi, Pirlo e Balotelli.
Così c’è stato il terzo gol, poi il quarto. Qualcuno ha persino provato (inutilmente) a segnare col tacco, come se Buffon fosse del tutto fuori palla.
Ed è stato in questo frangente che il capitano della squadra spagnola ha dimostrato di essere un grande.
Abbiamo visto la scena in una televisione estera, né italiana né spagnola. Era sottotitolata in inglese. Eccola.
All’inizio dei quattro minuti di recupero del secondo tempo, il portiere spagnolo ha chiamato l’arbitro più volte, finché questo si è portato a lui e gli ha chiesto che cosa volesse.
«Rispetto, – ha risposto. – Rispetto per gli avversari!»
L’arbitro ha capito, ha sorriso e ha fischiato la fine della partita con tre minuti di anticipo sul recupero.
È così che si deve fare.
Ed è così che ricorderò la squadra spagnola, che ha vinto sì per una serie di ragioni che si sono aggiunte alla loro indiscutibile abilità di squadra che vince ormai da otto anni, ma soprattutto perché ha saputo vincere.
Ha saputo riconoscere l’onore delle armi a una squadra come la nostra che ha fatto miracoli agli occhi di tutto il mondo.
Possono portarsi a casa il titolo con tutta la nostra benevolenza.