«Urgente colmare il vuoto creato con l'abolizione dei voucher»

Lo sostiene Confcommercio, ma francamente c’è da domandarsi perché siano stati aboliti prima di aver trovato un’alternativa

Ci eravamo domandati per quale motivo il governo avesse eliminato i «voucher» prima di sostituirli con altra soluzione amministrativa.
Il gap creato dalla prammatica sanzione lo abbiamo toccato con mano proprio in questi giorni, quando una casa editrice locale ha chiuso per andare al Salone di Torino.
Che bisogno c’era di chiudere per la durata della fiera? Semplice: il sistema non consente più l’assunzione per qualche giorno: al momento si può solo assumere a tempo determinato.
Quindi si stanno perdendo un sacco di opportunità di lavoro occasionale.
Chapeau! ai sindacati che li hanno voluti togliere e al governo che li ha tolti senza sostituirli.
 
«A oltre due mesi dall'abolizione dei voucher è urgente dare risposte concrete all'esigenza di uno strumento semplice per coprire prestazioni occasionali che non possono essere ricondotte a ordinari rapporti di lavoro.
«La sola semplificazione del lavoro intermittente, pur decisamente apprezzabile, non sarebbe risolutiva.»
È il commento di Confcommercio all'ipotesi di ripristino dei voucher.
Urgente quindi che si affronti subito il tema per arrivare quanto prima a una nuova previsione che colmi il vuoto dei voucher, ma che non può essere destinata esclusivamente a imprese fino a 5 dipendenti e per soli 5 mila euro all'anno per impresa.
Ferma infatti la necessità di garantirne un uso corretto attraverso la piena tracciabilità, occorre - secondo Confcommercio - prevedere un nuovo strumento legale con caratteristiche idonee a coprire prestazioni imprevedibili ed occasionali che possono presentarsi in tutte le dimensioni di impresa.