I lavoratori di Cantina Mezzacorona in protesta alla Cooperazione
I dipendenti chiedono condizioni di lavoro eque, l'applicazione del contratto provinciale della cooperazione e il rispetto delle relazioni sindacali
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Dopo mesi di richieste di incontro cadute nel vuoto oggi i lavoratori della Cantina Mezzacorona hanno portato la loro protesta sotto la sede della Cooperazione trentina.
I dipendenti di una della più importanti realtà vinicole trentine e tra i più significativi soggetti della cooperazione agricola provinciale hanno chiesto ancora una volta che venga loro applicato il contratto provinciale della cooperazione, come agli altri lavoratori del settore in Trentino, ma soprattutto che i vertici della cantina cambino atteggiamento aprendosi al confronto con i rappresentati dei lavoratori e rispettando corrette relazioni sindacali.
«E' assurdo e paradossale – incalza la segretaria generale di Flai Cgil del Trentino, Manuela Faggioni – che questi lavoratori vengano penalizzati contrattualmente da una realtà che vede il proprio presidente, Luca Rigotti, sedere sulla poltrana di numero due della Cooperazione trentina. Ed è altrettanto assurdo che quella stessa Cooperazione che ha voluto la definizione di un contratto provinciale per il suo sistema si volti dall'altra parte di fronte a chi non lo applica.»
I lavoratori della cantina Mezzacorona hanno infatti un contratto più penalizzante, nessuno strumento di welfare aziendale.
Lavoratori e sindacato fanno appello alla coerenza
«Ci chiediamo da mesi perché per questi lavoratori non valgano i valori della cooperazione – insiste Faggioni, – perché qui si può scegliere di ignorare una piattaforma contrattuale che vale per tutti gli altri»
Assordante sulla questione anche il silenzio dei vertici di via Segantini, a cui più volte i lavoratori e le organizzazioni sindacali hanno fatto appello perché si facesse garante del suo stesso contratto e favorisse l'apertura di un confronto costruttivo tra azienda e lavoratori. Niente si è mosso.
Sindacato e lavoratori rivendicano un contratto che valorizzi le competenze, le professionalità e la dedizione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori che «con il loro contributo hanno portato Mezzacorona a raggiungere i risultati di mercato che vanta».
Oggi, invece, come denunciano gli stessi lavoratori chi spende per creare adeguate relazioni sindacali e chiede il rispetto dei diritti dei lavoratori viene messo ai margini «da dirigenti che invece di guardare al futuro hanno mentalità e approcci simili a quelli del medioevo».
Al termine del presidio, in tarda mattinata, i lavoratori insieme alla segretaria Faggioni sono stati ricevuti dal responsabile sindacale della Cooperazione, Michele Odorizzi, che ha assicurato che nei primi giorni di aprile avrà un incontro con Mezzacorona.
In quella sede si verificherà se e come la Cooperazione può fare da mediatore per facilitare l’apertura di un confronto con le organizzazioni sindacali.