Sabato 5 dicembre «Palcoscenico Trentino» premia i vincitori

La consegna del Premio «Mario Roat» sarà preceduta dalla rappresentazione dello spettacolo «Il naso» da parte della Filodrammatica «Italo Varner» di Lavis

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L'edizione 2015 della Rassegna provinciale di Teatro amatoriale «Palcoscenico Trentino» organizzata dalla Co.F.As. si concluderà sabato 5 dicembre a Trento al Teatro «S. Marco» con la premiazione dei vincitori del Concorso «Premio Mario Roat».
Ad anticipare la lettura del triplice verdetto espresso dalla Giuria degli esperti, dalla Giuria dei Giovani e dal Pubblico, sarà presentato fuori concorso «Il naso», un testo liberamente tratto da un racconto di Nikolaj Vasil'evič Gogol allestito dalla Filodrammatica Italo Varner di Lavis per la regia di Filippo Tomasi.
Gogol, non ancora trentenne, scrisse questa «novella dell’assurdo» all’inizio degli anni ’30 dell’Ottocento e nel 1835 la propose alla rivista «L’Osservatore Moscovita» che però la rifiutò. Il testo piacque invece ad Aleksandr Pushkin che ne favorì la pubblicazione.
 

 
La vicenda prende le mosse dal ritrovamento di un «naso» che un barbiere trova in un panino preparatogli dalla moglie e che riconosce essere quello del cittadino Kovaliòv, un burocrate suo cliente.
Nel frattempo questi, resosi conto di essere rimasto senza naso, ne denuncia il furto al distretto di Polizia.
Mentre passeggia lungo un viale, incontra il suo naso che passeggia avvolto in una uniforme dorata. Lo vede poi entrare nella Cattedrale di Kazan e successivamente salire su una carrozza.
Kovaliòv lo rincorre, cerca di convincerlo a tornare al suo posto, ma il naso ormai ha una vita propria a cui non è disposto a rinunciare.
Kovaliòv finisce così con il perderlo di vista e allora si rivolge per recuperarlo al commissariato di polizia.
Finalmente, mentre se ne sta a casa sconsolato, una guardia gli riconsegna il naso che però non si riesce a riattaccare, neppure con l’intervento di un medico.
Tutta la città, nel frattempo, ha cominciato a parlare del naso del maggiore Kovaliòv e molti giurano di averlo visto in vari punti di Pietroburgo, raccontando le peripezie più inverosimili.
Fino a che, dopo alcuni giorni, improvvisamente il maggiore, alzandosi e specchiandosi, ritrova il naso al posto suo, e tutto ritorna come prima.
 
«E – come scrive Gogol – il naso, come se niente fosse, se ne stava sulla faccia del maggiore, non dando la minima impressione di essersene mai allontanato.»
In questo grottesco racconto lo scrittore, con occhio ironico, mette a nudo le ingiustizie, i soprusi, il servilismo e i rituali vanitosi di una piccola borghesia grassa, ignorante e presuntuosa.
Al termine dello spettacolo, che avrà inizio alle 20.45, si terrà la cerimonia di premiazione.