Il mistero del giovane presunto terrorista del Museo del Bardo
Pare che Abdel Majid Touil fosse davvero in Italia i giorni dell’attentato di Tunisi, ma avrebbe comunque rapporti con i terroristi
Lo scorso 2 maggio abbiamo dato la notizia che il giovane Abdel Majid Touil è stato arrestato dagli agenti della Digos e del Ros, su mandato di cattura del tribunale di Tunisi, che lo ritiene uno dei responsabili dell’attentato al Museo del Bardo, dove furono uccisi 24 turisti, quattro dei quali italiani.
Il testo del mandato è quello che segue: ce lo ha inviato la Polizia di stato lo stesso giorno del suo arresto.
Mandato di cattura emesso dal Tribunale di Tunisi per i reati di omicidio volontario con premeditazione, cospirazione al fine di commettere attentati contro la sicurezza interna dello Stato e commettere un attentato allo scopo di mutare la forma di governo, incitare la popolazione ad armarsi l'una contro l'altra e provocare disordini sul territorio tunisino, sequestro di persona a mano armata, partecipazione ad addestramento militare all'interno del territorio tunisino al fine di commettere reati terroristici, utilizzo del territorio della Repubblica al fine di reclutare e addestrare persone per commettere atti terroristici. |
Oggi dobbiamo scrivere qualche precisazione, perché la situazione si sta presentando sempre più confusa.
A quanto pare, infatti, sembra proprio che al momento dell’attentato al Museo del Bardo il giovane fosse a scuola in Italia. Lo hanno affermato gli stessi servizi di sicurezza che lo hanno catturato, precisando però che il giovane sarebbe comunque coinvolto con gruppi eversivi islamici, in veste di fornitore di armi. Al momento stanno indagando due procure e, oviamente, Digos e Ros.
Le indagini andranno avanti, ovviamente, ma una cosa appare certa: non può essere estradato in Tunisia perché inquisito per un reato che prevede la pena di morte.