«Fuori classe»: uno sguardo (dalla soffitta) sul mondo della scuola
Proseguirà martedì 21 gennaio a Trento al Teatro Cuminetti la rassegna «Scappo a teatro», organizzata dal Centro S. Chiara
Con «FUORI CLASSE», uno spettacolo che indaga il rapporto rapporto fra alunni, docenti e genitori, proseguirà martedì 21 gennaio al Teatro «Cuminetti» di Trento la rassegna SCAPPO A TEATRO, organizzata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara e rivolta ad un pubblico di adolescenti.
Nel realizzare questa proposta scenica, che si propone di affinare le capacità comunicative verbali e non verbali dei ragazzi, il gruppo teatrale «La Pulce» è partito da una considerazione.
«C’è un malessere che batte alle tempie. Anche il cuore fa eco. La paura di sbagliare, di non fare la scelta giusta, di commettere errori. E’ in questo clima di incertezza che si svolge la nostra azione!»
Protagonisti della storia sono Raffaele e Miriam, personaggi interpretati da Silvia Briozzo ed Enzo Valeri Peruta, che sono anche gli autori della drammaturgia.
Si tratta di due alunni alla soglia dell’esame di terza media: lui è uno studente diligente e dagli ottimi risultati; lei è invece irrequieta, la scuola le sta stretta e non lo nasconde.
Ma un giorno, dopo i tanti nove e dieci ricevuti da Raffaele per il suo impegno, arriva un cinque; e con la prima insufficienza arriva anche il timore di aver profondamente deluso le aspettative della sua famiglia.
Ed ecco allora Miriam escogitare un piano, apparentemente perfetto: scappare e nascondersi nella vecchia soffitta della scuola.
Tra banchi impolverati e vecchi sgabelli, i due ragazzi saranno così testimoni degli eventi che accadono intorno a loro; complice un foro nel pavimento che offre una vista strategica sulla loro classe.
La fuga si rivelerà presto una fantastica occasione di apertura verso l’altro e di riflessione sui temi attorno a cui ruota la loro vita di adolescenti: il senso dello studio, le proprie motivazioni, i propri talenti, i desideri, le difficoltà.
E soprattutto sul rapporto con gli adulti: docenti e genitori; con gli altri protagonisti della scuola e della loro vita.
Ma il tempo stringe, la preoccupazione all’esterno preme: consapevoli di avere i minuti contati, Miriam e Raffaele dovranno trovare il coraggio di dire a voce alta il loro disagio.
Lo spettacolo tratta il tema del benessere a scuola, ponendo le relazioni tra docenti e alunni come base per la motivazione e l’apprendimento.
A completare la triade su cui poggia l’impianto scolastico sono le figure dei genitori e delle famiglie, che giocano un ruolo importantissimo nella formazione e nell’educazione dei ragazzi.
Con questo allestimento la compagnia LA PULCE prosegue la propria ricerca nel campo delle relazioni e dell’educazione, con particolare attenzione al rapporto tra adulti e ragazzi.
Anche in questa produzione emerge la centralità della persona, in particolare dell’adolescente, con i suoi desideri, aspettative e fragilità.
Come per i precedenti progetti, gli autori hanno incontrato esperti del settore per individuare le linee guida e le tematiche salienti sulle quali hanno costruito il testo e improntato la regia, alla quale ha collaborato Marcello Magni.
Il confronto con docenti, psicologi, formatori, educatori e genitori ha permesso di mettere a fuoco l’argomento evitando facili conclusioni e morali di poco spessore.
Il tutto nella convinzione che la comunicazione delle emozioni sia elemento fondamentale e indispensabile per la crescita e la formazione dei ragazzi.