Donne vittime di violenza: due dispositivi per tutelarle

Costituito un gruppo di lavoro interdisciplinare e rinnovato il Comitato per la tutela

Approvati oggi dalla Giunta provinciale due dispositivi a tutela delle donne vittime di violenza, che portano la firma degli assessori Sara Ferrari e Luca Zeni.
Con la prima deliberazione si è costituito un gruppo di lavoro interdisciplinare per realizzare un modello provinciale innovativo di presa in carico delle donne che hanno subito violenza, mentre con il secondo provvedimento si è costituito il Comitato per la tutela delle donne vittime di violenza, previsto dalla legge provinciale 6/2010.
 
«Lavorare in rete – spiega l'assessore alla salute e politiche sociali Luca Zeni – è il modo più efficace e tempestivo per dare risposta alle donne vittime di violenza. Lo dicono non solo i più importanti strumenti normativi a livello europeo, ma la stessa Risoluzione del Parlamento Europeo del 5 aprile 2011 che riconosce come nessun intervento singolo permette di eliminare la violenza di genere, ma solo un insieme di azioni potrà ridurre in modo significativo questo tipo di violenza e le sue conseguenze.
«L'adesione alle Linee guida per il contrasto alla violenza di genere, che abbiamo sottoscritto nel 2014, fra la Provincia, l'Azienda sanitaria, il Commissariato del Governo, il Consiglio delle Autonomie locali e la Procura della Repubblica si muove in questa direzione, sancendo l'importanza del lavoro in rete quale strumento strategico per costruire un percorso integrato contro la violenza alle donne fra i diversi attori.»
 
«Se il gruppo di lavoro interdisciplinare ci deve aiutare nell'adottare un approccio condiviso fra tutti i soggetti che si occupano di tutelare le donne che hanno subito violenza, il comitato ha invece in qualche modo il compito di affiancarci in quello che deve essere un impegno quotidiano, – spiega l'assessora alle pari opportunità Sara Ferrari. – Per contrastare la violenza di genere, infatti, sono necessari unità di intenti, fattiva collaborazione e, soprattutto, formazione e informazione.
«La violenza sulle donne è ancora, troppo spesso, un fenomeno nascosto e possiamo farvi fronte solo attraverso una condivisione trasversale di tutti i soggetti coinvolti.»