Le province autonome di Trento e Bolzano verso il Terzo Statuto
L’obbiettivo non va perso di vista soprattutto ora che l’opinione pubblica nazionale è critica nei confronti di quelli che ingiustamente ritiene «ingiusti privilegi»
Firma dell'Accordo De Gasperi-Gruber in data 5 settembre 1946 a margine dei lavori della Conferenza di pace di Parigi.
Lo Statuto di Autonomia è l’insieme delle norme – competenze, diritti e doveri – che stanno alla base della nostra Autonomia.
All’interno di questo documento, di valore costituzionale, sono contenute le direttrici da seguire per rendere efficaci le deleghe che lo Stato ha affidato alla nostra Regione e alle due Province di Trento e di Bolzano.
Oggi è in vigore il «secondo Statuto», quale versione sostanzialmente aggiornata del «primo Statuto» entrato in vigore nel 1948 e, nella sua applicazione, dimostratosi insoddisfacente soprattutto nel tutelare le minoranze di lingua tedesca e ladina.
Il valore storico del secondo Statuto di Autonomia risiede nell’aver contribuito in modo decisivo a pacificare il conflitto etnico, risalente alla forzata annessione di questi territori all’interno dello Stato italiano dopo la Grande Guerra e alle violenze attuate durante il regime fascista.
Molte cose sono accadute da quel 1972 - anno in cui divenne operante il secondo Statuto di Autonomia - e, di conseguenza, molte sono le attese di un necessario «terzo Statuto».
Nell’estate del 2013 è stata presentata in Consiglio Provinciale una proposta (richiesta dalla Giunta provinciale di Trento) a firma del Prof. Massimo Carli, del Dott. Gianfranco Postal e del Prof. Roberto Toniatti intitolata «Verso il Terzo Statudo di Autonomia – Proposte e approfondimenti per l’elaborazione del Terzo Statuto speciale di Autonomia».
Nonostante sia stato reso pubblico, scarsa o nulla è stata l’attenzione politica a questo documento, e senza coinvolgimento della società civile.
La sfida che nei prossimi anni dovrà affrontare la politica locale (trentina e sudtirolese) sarà proprio l’elaborazione di questo nuovo Terzo Statuto, all’interno nel quale dovranno trovare spazio e formale definizione – tra l’altro – le modifiche introdotte con l’Accordo di Milano, il progetto di cooperazione transfrontaliera avviata con l’Euregio Tirol-Südtirol-Trentino, e soprattutto una nuova impostazione complessiva delle autonomie di questi territori.
Certamente oggi ci troviamo in una situazione complessa, dove l’opinione pubblica nazionale, così come alcune forze parlamentari, non vedono di buon occhio le autonomie «speciali», perché considerate «privilegiate», dimenticandosi che questa libertà (autonomia) è accompagnata da grande e concreta responsabilità, e che non tutte le «speciali» sono uguali.
E dato che l’Autonomia si gestisce a Trento e a Bolzano, ma si costruisce e difende a Roma, riteniamo necessario avere non solo una rappresentanza parlamentare numericamente alta, ma soprattutto competente e supportata dalla comunità trentina e sudtirolese.
È appunto per stimolare consenso e appoggio anche dalla società civile che è necessario un esteso coinvolgimento in questo «processo di costruzione» del nuovo Statuto.
Per dare un contributo a questo processo, abbiamo deciso di pubblicare una serie di articoli dedicati alla proposta di cui sopra, redatta dal Prof. Massimo Carli, dal dott. Gianfranco Postal, Prof. Roberto Toniatti.
L'Associazione OSAR ha dato il via all'iniziativa e cortesemente ha messo a disposizione il materiale, che già adesso può essere aperto tramite questo link.