Storie di donne, letteratura di genere/ 195 – Di Luciana Grillo

Fiorella Soldà, «Risvolti della fantasia. Un fiabesco rivisitato» – Un'altra delle sorprese dell'autrice che noi lettrici e lettori amiamo leggere

Titolo: Risvolti della fantasia. Un «fiabesco rivisitato»
Autrice: Fiorella Soldà
 
Editore: Morlacchi 2016
Genere: Fiabesco per bambini e adulti
 
Pagine: 218, Brossura
Prezzo di copertina: € 12
 
Fiorella Soldà, scrittrice già nota, dopo essersi dedicata alla pubblicazione di racconti, romanzi e saggi molto accurati (recensiti in questa rubrica) – spaziando dalle tradizioni popolari alla Némirovsky – sorprende lettrici e lettori con un originale testo diviso nettamente in due parti: nella prima si interroga sulla letteratura per l’infanzia («E l’infanzia dov’era? Cosa chiedeva, se chiedeva?») rivelando a sé e a noi che «gli storici ufficiali non hanno mai avuto interesse per l’infanzia… A dodici o quattordici anni diventano adulti senza mai essere stati bambini…», che «favole e fiabe classiche inventate e scritte o trascritte da adulti per adulti» vengono destinate ai bambini «quando i testi risultano ormai improponibili per gli adulti».
 
In «Risvolti della fantasia - Il fiabesco rivisitato», dunque, parte dalla considerazione che le favole/le fiabe/i racconti che noi pensiamo siano destinati ai bambini, in realtà sono storie complesse e spesso crudeli che a volte si chiudono con un lieto fine che vede la sconfitta dei cattivi e la vittoria dei buoni.
I bambini, in età antiche – ci racconta la Soldà – erano considerati uomini in miniatura incapaci di sopravvivere da soli e quindi inutili.
Prima del Cristianesimo erano un dono della natura e prendevano il posto di un antenato scomparso; con il Cristianesimo il bambino è un essere privo di ragione, incapace di accedere alla conoscenza e all’amore di Dio.
 
Naturalmente la Soldà ci propone queste considerazioni citando sempre le fonti (in questo caso, “La place de l’enfant dans la societé” di Francois Lebrun) e ci ricorda che solo dopo il Concilio di Trento si tenne conto che il bambino aveva un’anima… e che quindi doveva essere battezzato quanto prima possibile per strappare l’anima dell’infante a Satana.
Tornando alle favole/fiabe, l’autrice cita una studiosa illustre, Silvia Blezze Picherle, secondo la quale «favole e fiabe classiche inventate e scritte o trascritte da adulti per adulti, slittano verso l’infanzia quando i testi risultano ormai improponibili per gli adulti…».
A questo punto la Soldà, dopo dotte e originali disquisizioni, prende le fiabe e le trasforma, con intelligente e sorridente leggerezza.
 
C’è Cenerentola, ad esempio, «monumento del fiabesco che ha incantato, commosso fino alle lacrime, i più sensibili, o fatto arrabbiare tanti bimbi che ne hanno ascoltato le vicende», il cui primo vero nome era Viola, coccolata dai genitori, «né bella né brutta, ma con un carattere deciso e un’intelligenza vivace», la cui «madre amatissima annegò nel fiumicello che scorreva dietro la loro casetta».
Il padre «dopo essersi disperato – solo un po’ – per la perdita di quella onesta donna…incontrò una donna…» che con le sue figlie trasformò crudelmente Viola in Cenerentola.
E fin qui, nulla di nuovo. Ma le sorprese sono in arrivo: Viola studia, si laurea in medicina, si specializza in psicoanalisi, legge Freud, Jung ecc. ecc., va a Parigi per un Convegno e trova in un collega giovane e bello il suo principe azzurro…
 
Un’altra favola rivisitata è quella di Merlino, mago pensionato, che incontra formiche e cicale, poi troviamo Barbablu e Barbarosa – fratelli gemelli, il secondo pronto a ricevere come concubine le mogli del primo, – Biancaneve che abbandona il bosco e la casa dei nanetti per difendere, con Cappuccetto Rosso, il lupo in via di estinzione, i celebri fratellini Hansel e Gretel che in aiuto chiamano Telefono Azzurro… e così via, fino alla piccola fiammiferaia che vende accendini e riceve dal Principe Felice un luccicante smeraldo che la libererà dalla povertà e dalla solitudine.
 
Che dire? Che la Soldà tirerà ancora fuori dal cilindro altre sorprese e che noi lettrici e lettori – allenati ai suoi «magheggi» – attenderemo pazientemente di leggere altre storie.
 
Luciana Grillo – [email protected]
(Precedenti recensioni)