Lavori socialmente utili, a Mori c'è posto per 29
Sui criteri per la graduatoria, la commissione trova l'unanimità politica
La giunta comunale di Mori ha approvato i progetti dell'intervento 19: una spesa complessiva di 377 mila euro per un impiego di 29 persone.
Sui criteri per comporre le graduatorie, la commissione sociale ha trovato l'unanimità di tutte le forze politiche, anche recependo e mediando due richieste formulate dal Patt.
L'altro importante elemento di novità lo spiega l'assessore alle politiche di aiuto sociale Roberto Caliari: «Abbiamo aggiunto una squadra per la cura del verde in Val di Gresta: lì, oltre all'importante presenza dell'agricoltura biologica, è fondamentale creare le condizioni per valorizzare il turismo. Gli assunti cureranno sentieri e percorsi, valorizzeranno le aree naturali e culturali, saranno di supporto alla manutenzione delle trincee del Nagià Grom.»
I progetti sono 6: primo lavori di abbellimento urbano e rurale delle aree di fondovalle; secondo lavori di abbellimento urbano e rurale delle aree della Val di Gresta (con due squadre); terzo abbellimento urbano delle aree verdi e dei parchi pubblici nei centri storici; quarto e quinto, riordino di archivi e lavori arretrati di tipo amministrativo e tecnico; sesto, abbellimento periurbano e rurale delle aree Monte Albano e Corno.
Spiega ancora Caliari: «Una squadra continuerà a occuparsi dell'area di Montalbano e Corno, anche considerato il diffuso apprezzamento per il lavoro dello scorso anno. Le persone impegnate tra verde e centro storico lavoreranno 7 mesi, quelle negli uffici per 9. La differenza, ovviamente, è connessa con la stagionalità del tipo di lavoro.»
Purtroppo, l'elenco di cittadini che fanno domanda all'Agenzia del lavoro si fa di anno in anno più lungo.
Qui interviene la commissione, che ha stabilito i criteri per comporre la graduatoria, anzitutto individuando un maggior premio a chi è più vicino all'età pensionabile.
Se prima si otteneva un punto per ogni anno compiuto, ora superati i 56 anni i punti saranno doppi: un sessantenne avrà, ad esempio, 56 + 4 per 2 punti, totale 64.
«Più si invecchia, più è difficile trovare lavoro, ecco il motivo di questa decisione.»
Secondo criterio, si terrà maggior conto della condizione reddituale e del nucleo familiare: si è creato un ulteriore scaglione di attribuzione dei punteggi basati sull'Icef: fino a 0,06 si assegnano 15 punti, tra 0,06 e 0,13 10 punti, tra 0,13 e 0,19 5 punti.
«Questo dà più opportunità a chi ha maggiori difficoltà economiche o ha una famiglia numerosa.»
Terzo criterio: si unifica un sistema di punteggio che prima seguiva due distinti percorsi.
Chi ha già lavorato nell'intervento 19 sarà valutato secondo i voti ricevuti dal proprio datore di lavoro, gli altri riceveranno un punteggio proporzionato all'attinenza della precedente esperienza lavorativa.
«Questo facilita l'ingresso di chi non ha mai fruito dell'intervento 19.»
Quarto criterio: «Da quest'anno diamo un punteggio anche a chi è inserito nelle graduatorie degli invalidi, anche qui con una graduazione specifica.»
Caliari sottolinea: «I criteri su età anagrafica e Icef nascono da proposte del Patt che la commissione ha mediato e poi votato all'unanimità. Con l'intervento 19, continua l'impegno dell'amministrazione per curare il territorio e dare aiuto a persone in difficoltà. L'obiettivo del passaggio attraverso i lavori socialmente utili può e deve servire per favorire il ritorno in un contesto lavorativo ordinario.»