Bala Murghab si trova nel nord ovest
dell'Afghanistan, la regione di competenza italiana, ora sotto il
controllo della Julia, vicino al confine con il
Turkmenistan.
Ed è una zona piuttosto turbolenta, dato che sono già due gli
attentati che si sono susseguiti da quando siamo stati in missione
giornalistica in quel teatro.
Oggi un convoglio di nostri alpini dell'8° Reggimento è stato
coinvolto in un conflitto a fuoco a circa 6-7 km dalla nostra
base.
Si è trattato di armi leggere, che però hanno richiesto
l'intervento di due nostri elicotteri Mangusta e di un aereo
americano B1.
Quelli che gli Americani chiamano impropriamente «insorti»
(insurgents) sono stati messi in fuga.
A quanto abbiamo appreso, il fatto potrebbe essere la risposta ad
una nostra operazione attivata per mettere in sicurezza un'area più
vasta attorno al villaggio di Bala Burghab.
Nell'operazione sono coinvolti militari italiani e afghani.
Per la precisione, stamattina alle 10.30 era stato oggetto di
raffiche un contingente di militari afghani che si stava adoperando
per neutralizzare un ordigno esplosivo.
Circa un'ora dopo è toccato ai nostri ragazzi. I quali hanno
risposto al fuoco e hanno richiesto l'intervento aereo.
Risultato, nessun ferito e nessun danno.
Il supporto aereo tattico viene attivato quando vi sono due
elementi fondamentali: il primo è la certezza che la popolazione
civile non sia in zona e non venga coinvolta; il secondo è la
necessità di provvedere alla protezione della vita dei militari
impegnati in operazione.
Quest'ultimo punto fa pensare che non si sia trattato di un attacco
da poco.
Questo il testo del comunicato diramato dai canali ISAF,
e la relativa traduzione
ANA and ISAF forces in action
in Bala Murghab
Herat, Afghanistan - 13th December 2010 - Only a few days ago
operation Bazare Arad (= Free Market) started in the Bala
Murghab area.
The aim of the joint operation (ANA and ISAF forces are working
together in the area) is to enlarge the security bubble in northern
area.
Several are the units involved include one kandak from the 207th
ANA corp., the Task Force North based on Forward Operational Base
Columbus in Bala Murghab, and the USA Task Force Raider
and rotary wing assets.
Today, at 10.30 ANA patrol discovered an IED in the area. During
the activity to neutralize it insurgents, fired on
them.
The quick reaction by the ISAF forces on the ground with close air
support (CAS) stopped the insurgents.
One hour later, in the same area, coalitions forces engaged the
insurgents again. CAS dropped a GBU while helicopters fixed the
shooters.
The TIC took two hours, after that time the insurgents
departed.
No civilian casualties nor damages were reported.
The presence of coalition forces working in cooperation with their
Afghan counterparts creates the possibility to enlarge the
security area where about 10.000 civilians safety live.
-End-
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ANA e forze ISAF in azione a
Bala Murghab
Herat, Afghanistan - 13 dicembre 2010 - Solo pochi giorni fa era
stata avviata l'operazione Bazare Arad (= Libero Mercato)
nella zona di Bala Murghab.
L'obiettivo dell'operazione congiunta (ANA e le forze ISAF stanno
lavorando insieme nella zona) è quello di ampliare la bolla di
sicurezza nella zona settentrionale.
Diverse sono le unità in questione, che includono una compagnia del
207° corpo ANA (militari afghani), la Task Force italiana del Nord
sulla base avanzata Colombo a Bala Murghab, e Task Force
USA come unità mobile.
Oggi, alle ore 10.30 una pattuglia ANA ha scoperto un IED
(ordigno esplosivo improvvisato) nella zona. Durante l'attività di
neutralizzazione, i ribelli hanno sparato su di loro.
Pronta la reazione da parte delle forze ISAF sia da terra che con
il supporto aereo ravvicinato (CAS), che ha fermato gli
insorti.
Un'ora più tardi, nella stessa zona, le forze della coalizione sono
state impegnate di nuovo. È stato fatto scattare contro i ribelli
un nuovo intervento ISAF dal cielo, con un aereo e due
elicotteri.
Dopo due ore, gli insorti sono stati abbattuti.
Non ci sono state vittime civili, né sono stati segnalati
danni.
La presenza delle forze della coalizione che operano in
collaborazione con i loro omologhi afgani crea la possibilità di
allargare la zona di sicurezza dove vivono circa 10.000 civili.
-Fine-
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