Consiglio provinciale straordinario sul caso Ex Gallox

Il vicepresidente Olivi: «Non sarà un accordo a costo zero, per questo chiediamo precise garanzie» – Le considerazioni dell’UPT

Il vicepresidente della Giunta provinciale ed assessore allo sviluppo economico e lavoro, Alessandro Olivi, sottolinea con soddisfazione come oggi, in Consiglio provinciale, la mozione sulla ex Gallox di Rovereto, partita dalla minoranza, sia poi stata valorizzata da tutte le forze politiche, arrivando ad un voto unanime, frutto di una proposta fatta dall'esecutivo per raggiungere una convergenza il più larga possibile.
Proprio questa convergenza su un tema così importante quale la salvaguardia dei posti di lavoro, aggiunge Olivi, impone di dire chiaro «che la trattativa condotta dalla Giunta con il gruppo intenzionato a subentrare, non è operazione a costo zero, perché presuppone che la Provincia - ed è condizione non ipotetica, ma imprescindibile, per poter ridare vita alla ex produzione Gallox - acquisti un immobile oggi privato. E si tratta di una operazione che presenta dei costi significativi».
Per questo, rivolgendosi all'aula, il vicepresidente Olivi ha precisato che la Giunta si impegnerà sì, in coerenza con il dispositivo oggi condiviso, a proseguire con la trattativa, ma chiederà precise garanzie su tre punti: investimenti, durata del progetto industriale, assunzione del maggior numero possibile di dipendenti.
Di seguito il comunicato diramato dai consiglieri dell’UPT.

Il tema del lavoro è una delle questioni su cui tutto il Consiglio Provinciale dovrebbe trovare unità nell’approccio aldilà delle ideologie politiche e dell’appartenenza alla maggioranza o alla minoranza.
Quello che sta accadendo alla Gallox merita una grande attenzione da parte di tutti noi: salvaguardare i posti di lavoro nei giorni in cui sta chiudendo ormai definitivamente la Whirlpool deve essere una priorità; dobbiamo cercare insieme ricette concrete e velocemente attuabili per dare una risposta alle famiglie che si trovano in situazioni di drammatica solitudine e di precarietà a causa dell’incertezza legata al proprio posto di lavoro e lo dobbiamo fare superando le barriere ideologiche mettendo al centro del nostro operato il lavoro e i lavoratori.
 
Non dobbiamo altresì dimenticare che le aziende in difficoltà sono molte, purtroppo, anche in Trentino, e che se da una lato è giusto avere grande attenzione nei confronti dei lavoratori, dall’altro non possiamo e non dobbiamo lasciare soli gli imprenditori che con tanta fatica stanno affrontando in prima linea questa lunga e difficile crisi economica.
La Gallox è una di queste realtà; ma se vogliamo veramente puntare al difficile ma ambizioso obiettivo di trovare soluzioni di rilancio dell’economia trentina non possiamo commettere l’errore di valutare ogni singolo caso come se fosse fine a se stesso, bensì in una prospettiva globale; in Trentino nel recente passato sono state date risposte giuste e concrete alla crisi del mondo del lavoro che però sembrava essere di passaggio (non a caso veniva rubricata anche dai più grandi economisti come «crisi congiunturale») mentre oggi purtroppo dobbiamo fare i conti con una crisi strutturale che ha completamente stravolto i paradigmi a cui eravamo abituati e sui quali calibravamo idee e possibili soluzioni.
 
Abbiamo tutti bisogno di essere innovativi nelle idee e nelle proposte, dobbiamo essere capaci di costruire politiche di sviluppo imprenditoriale, di sostegno concreto a chi investe sul nostro territorio, politiche legate al mondo del lavoro e agli ammortizzatori sociali che sappiano riavvicinare imprenditori e lavoratori; abbiamo il dovere di valutare con grande rispetto ed attenzione le proposte che verranno portate all’attenzione del Consiglio provinciale a prescindere dalla parte politica dalla quale provengono: il tema del lavoro deve tornare ad essere approcciato in modo «laico», senza più essere il terreno di facili battaglie ideologiche e demagogiche che hanno prodotto un risultato solo e facilmente verificabile: la politica ha perso troppo tempo senza dare nessuna risposta in particolar modo a livello nazionale.
E tutto questo spogliandoci definitivamente da facili slogan e promesse irrealizzabili, senza mai dimenticare che il Trentino è sì una comunità autonoma ma che al tempo stesso è organica ad un sistema paese; smettiamola di pensare di essere un’isoletta felice in mezzo al mare in tempesta, altrimenti tutti gli sforzi che potremo produrre a livello locale nei prossimi mesi saranno inutili nel medio lungo periodo.

Cons. Gianpiero Passamani
Cons. De Godenz Pietro
Cons. Mario Tonina