Nuovo bacino per l’innevamento a Passo Coe

Dal Consiglio Comunale di Folgaria è giunto via libera alla variante al PRG

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Nella seduta di ieri, 28 marzo 2022, il Consiglio comunale di Folgaria ha espresso parere favorevole all’unanimità alla variante al PRG per l’ampliamento dell’area sciabile del PUP, variante non sostanziale e relativa al recupero e alla valorizzazione del patrimonio immobiliare del Comune di Folgaria ai sensi dell'articolo 39, comma 2, lett. g bis) della LP 15/2015.
Si tratta di un passo fondamentale per un progetto indispensabile per il funzionamento e la sostenibilità del sistema impianti e piste di Folgaria che porterà la disponibilità complessiva di acqua stoccata a 440.000 metri cubi. Il nuovo bacino, terminate le procedure urbanistiche, sarà realizzato da Folgaria Ski in località Passo Coe, precisamente nella zona di Malga Melegna dove, grazie alla speciale morfologia dell’area, sarà possibile realizzare un invaso di 280.000 metri cubi con limitati lavori di scavo (in proporzione all’intervento).
 
Il nuovo invaso sarà connesso con l’esistente lago di Coe e sfrutterà la stessa stazione di pompaggio risparmiando così almeno 1 mln di euro di tubazioni, pompe e opere.
L’area interessata dall’intervento del bacino è interamente di proprietà del Comune di Folgaria. Con la variante al PRG l’area sciabile in località Coe viene estesa di 33 ha.
La realizzazione del nuovo bacino di Passo Coe è di importanza strategica non solo per gli impianti ma anche per la gestione del sistema acquedottistico comunale/intercomunale con particolare riferimento alla sostenibilità etica ed ambientale. La riduzione della dipendenza idrica per il sistema impianti produrrà notevoli risparmi in termini economici ed energetici, garantirà sicurezza di innevamento anche nelle stagioni meno favorevoli e solleverà la struttura acquedottistica comunale dalla necessità di garantire pesanti forniture nei periodi di massima stagionalità turistica.
 
Particolare attenzione è stata posta all’inserimento paesaggistico dell’opera con riferimento alla mitigazione delle artificialità come le impermeabilizzazioni e le recinzioni di perimetro. Il percorso di valutazione ambientale ha comportato l’abbandono delle ipotesi di allargamento del bacino esistente in quanto tutte le opzioni si sono dimostrate di gran lunga inferiori sia dal punto di vista del volume d’acqua apportato che dell’impatto ambientale.