Bombe Molotov in Ucraina: nostro servizio esclusivo
Dal nostro corrispondente da Kiev: «Cento morti. Il presidente è in fuga. Ritorsioni»
Giovanni Cunegatti è un nostro amico originario di Verona ma stabilito da tempo a Kiev, in Ucraina. Di solito ci invia corrispondenze di tutt’altra natura, ma poiché abita in centro di Kiev dove più cruenti si fanno gli scontri, gli abbiamo chiesto di documentarci sulla situazione. Di seguito il drammatico messaggio che riportiamo insieme alle sue fotografie. |
Scusate il ritardo ma qui è guerra totale. È molto pericoloso anche andare in strada come potete vedere dalle foto. Ed è molto pericoloso fare fotografie.
La cruda realtà è di 36 morti accertati fino a stamattina, ma si parla di almeno 100 vittime.
La notizia va verificata, ma sembra che il presidente e suoi accoliti siano in fuga, scatenando tutta una serie di vendette reciproche.
Sono più di una sessantina i poliziotti sequestrati e si teme per la loro sorte, perché in questo momento di confusione e si temono le ritorsioni che purtroppo scoppiano sempre quando cade, si passi il termine, un regime.
La gente sta combattendo una guerriglia senza quartiere.
Come immaginabile, code ai distributori, metropolitane chiuse, poche auto in giro.
Le armi usate sono ti tutti i generi, dai cubetti del selciato a bottiglie molotov che vengono preparate in strada (foto sotto il titolo e a fine servizio).
Nelle foto che invio ho cercato di cogliere la partecipazione generale.
D’altronde si può vedere, sono scese in strada anche le donne di una certa età. Si possono vedere le figure più disparate che magari poco hanno a che fare con gli ideali.
Ma nelle foto finali vediamo, nella loro crudezza, i corpi distesi sull'asfalto e gli uomini armati che si mescolano alla folla.
Giovanni Cunegatti