Bilancio Mediocredito 2011. Utile netto stabile: di 6,5 milioni

La Banca è riuscita a mantenere aperti i canali di provvista, a rafforzare la liquidità e assicurare piena operatività nei confronti delle imprese clienti

In un quadro congiunturale che si è pesantemente deteriorato nella seconda parte dell’anno, l’operatività è stata fortemente influenzata dal marcato peggioramento sia dei costi di provvista sia delle dinamiche del Pil e degli investimenti.
Dopo i primi nove mesi in cui l’attività di finanziamento evidenziava un trend di sviluppo dei volumi di nuovo credito, l’acuirsi della crisi dei mercati finanziari ed il peggioramento del sentiment delle imprese hanno determinato, nell’ultimo trimestre, un calo della domanda ed un trend riflessivo dell’operatività di lending.
 
La Banca è comunque riuscita a mantenere aperti i canali di provvista, a rafforzare i suoi presidi di liquidità e ad assicurare piena operatività nei confronti delle imprese clienti.
Pur in un anno difficile anche per il settore bancario in cui gli utili dei maggiori gruppi italiani hanno registrato nuove diffuse flessioni, l’utile netto d’esercizio di Mediocredito ha raggiunto 6,5 milioni di euro, un risultato sostanzialmente stabile rispetto al 2010 ed in linea con il budget.
 
 L’attività
Per effetto del rallentamento nell’ultimo trimestre, il flusso di nuove erogazioni si è attestato a fine 2011 sui 204 milioni (-36,2 milioni rispetto al 2010).
Forte attenzione è stata comunque posta alle esigenze del territorio locale: in Trentino Alto Adige si è registrata infatti continuità nel livello delle erogazioni con una buona performance, in particolare nell’area trentina.
Il dato va integrato peraltro con l’attività di accompagnamento di operatori locali in investimenti fuori regione, soprattutto nel settore delle energie rinnovabili.
L'attività relativa alle partecipazioni ha evidenziato l’ingresso di Mediocredito nel capitale di SWS Group Spa allo scopo di proseguire nel processo di affiancamento e valorizzazione del gruppo - operante nel settore dei servizi di ingegneria e nel software tecnologico avanzato - avviato dal Fondo mobiliare chiuso MC2 Impresa.
 
Nell’ esercizio è stata inoltre perfezionata la cessione, dopo un decennio di valorizzazione, della partecipazione in SOA Nord-Alpi Spa.
Grazie all’esperienza acquisita e ad un mercato ancora dinamico nonostante la riduzione degli incentivi, si è consolidato l’impegno di Mediocredito nello sviluppo del comparto delle energie rinnovabili.
L'ammontare dei crediti verso la clientela ha registrato una lieve contrazione rispetto allo scorso esercizio (-2,2%). A livello di ripartizione geografica, il Trentino Alto Adige è rimasto il principale mercato della Banca, dove si è concentrato il 45,9% del totale del portafoglio crediti.
Il restante portafoglio è distribuito tra Veneto (26%), Lombardia (11,7%), Emilia Romagna (8,4%) ed altre aree (8%).
 
Con riferimento alla rischiosità degli impieghi, il portafoglio della Banca continua a manifestare una crescita modesta dei crediti non performing, sensibilmente inferiore alle dinamiche di sistema.
Le sofferenze lorde hanno evidenziato un incremento limitato ad un +5% rispetto al 2010 ed è stata rafforzata la percentuale di copertura del portafoglio, che è passata dal 22,3% al 24,6%.
Sempre elevati i coefficienti patrimoniali della Banca, già più che allineati alle previsioni di Basilea III.
 
 La sinergia con il credito cooperativo
E’ proseguita positivamente la sinergia con il credito cooperativo.
Nell’ambito dell’attività creditizia, la percentuale complessiva delle erogazioni effettuate in collaborazione con lo stesso ha superato un terzo dei volumi totali, in crescita rispetto allo scorso esercizio (35% contro il 30,2% del 2010).
Ciò conferma la sempre maggior integrazione di Mediocredito con le Casse Rurali e BCC, in forte sintonia con le due Casse Centrali, ad interpretazione delle esigenze delle rispettive associate su specifiche aree di prodotto.
  
 La provvista
Nel 2011 il flusso di nuova provvista si è incrementato in misura consistente rispetto al 2010 (434,5 milioni rispetto a 120,3 milioni), distribuito su tutti i canali tradizionali di finanziamento ed in particolare con nuove emissioni obbligazionarie per 161,8 milioni.
Tale ingente flusso di mezzi finanziari ha consentito di sostenere i significativi impegni di rimborso dell’esercizio, mantenere piena operatività nell’erogazione del credito e costituire riserve di attività eleggibili a presidio del rischio di liquidità.
 
 La redditività
Il 2011 è stato un anno di assestamento del margine di interesse, che si è mantenuto sui 23,4 milioni di euro (-1,1%).
In ulteriore crescita i ricavi da servizi (+10,9%) che, con il contributo dell’operatività in partecipazioni ed in particolare della plusvalenza maturata con la cessione della partecipazione in SOA Nord-Alpi, hanno portato il margine d’intermediazione a 26,3 milioni (+ 3,1%).
 
Sotto il profilo dei costi, la riduzione delle rettifiche di portafoglio (-18,6%) ha ampiamente compensato la modesta crescita dei costi operativi (+4,4%), portando pertanto l’utile al lordo delle imposte a 10,7 milioni, con un aumento del 15,4% rispetto al 2010.
Peraltro, per effetto dell’inasprimento fiscale Irap e del maggior peso degli interessi passivi indeducibili, il carico fiscale è aumentato del 37,7% limitando la crescita dell’utile netto a 6,5 milioni. 

 L’inizio del 2012
All’inizio del 2012, anche grazie all’emissione di obbligazioni garantite dallo Stato, alla partecipazione al rifinanziamento di durata triennale della Banca Centrale Europea e all’emissione di nuove obbligazioni quotate, Mediocredito ha proceduto a prolungare le scadenze della provvista raccogliendo ulteriori mezzi finanziari in maniera tale da mantenere inalterata la capacità di erogazione di nuovo credito.
 
La Banca ha quindi utilizzato tali risorse per confermare pienamente il proprio ruolo di supporto all’economia locale: le erogazioni del primo trimestre 2012 - anche per effetto dell’adesione alla manovra di Sistema promossa dalla Provincia Autonoma di Trento - registrano un’importante crescita, particolarmente in Trentino, ma anche in Alto Adige e, in misura minore, nelle altre aree di operatività della Banca.
Il rating della Banca (attualmente A2 di Moody’s) è stato messo sotto osservazione dall’agenzia di rating il 7 ottobre scorso e, ad oggi, non sono ancora intervenute azioni a modifica dello stesso.
 
Si ritiene peraltro, viste le azioni generalizzate di downgrade intervenute dall’estate 2011 dei rating dello Stato, degli Enti pubblici e delle istituzioni bancarie nazionali, che Mediocredito ben difficilmente potrà mantenere il suo attuale livello, effettivamente molto elevato.