Marcialonga, Aquila di San Venceslao a 50 anni dalla nascita

Fugatti: «Orgoglio in terra ladina, dove l'Autonomia è palpabile e guarda al futuro»

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«La Marcialonga ha dato tanto per questa terra e anche per l’Autonomia trentina: ha significato tanto sotto l’aspetto sociale, culturale, sportivo ed economico, quindi questo è un riconoscimento al valore del lavoro di questi anni.»
Così il presidente Maurizio Fugatti ha commentato il significato del conferimento, avvenuto a Moena, dell'Aquila di San Venceslao al Comitato organizzatore e al popolo dei volontari che animano il grande evento presente sulla scena sportiva da cinquant'anni.
Un riconoscimento motivato con l'importanza e il ruolo della Marcialonga, «per la capacità di aver inventato e dato continuità ad una manifestazione sportiva di successo internazionale», che ha portato prestigio al Trentino, come si legge nella pergamena consegnata dallo stesso presidente Fugatti a Angelo Corradini, storico presidente del Comitato organizzatore dell'evento.
 
«Questo è un momento importante – ha detto Fugatti – perché quando decidiamo di conferire l’Aquila di San Venceslao lo facciamo guardando alle radici culturali, storiche e sociali di quanti la ricevono.
«Quanto avete fatto in questi cinquant'anni in terra ladina, dove l’autonomia la senti nascere e vivere ed è palpabile quotidianamente, è un motivo ancora più di orgoglio e di importanza.»
Il presidente ha ricordato che le valli che ospitano la Marcialonga sono diventate anche teatro di altri eventi sportivi internazionali, come i Mondiali di sci, «ma altri ce ne saranno quando nel 2026 Fiemme e Fassa saranno centrali per le Olimpiadi 2026. Voi sapete guardare al futuro, ha detto ancora Fugatti. – Osservando queste montagne e pensando a Vaia, si vede come i vostri territori hanno saputo rialzarsi e ricostruire: ecco, questo è un po’ il simbolo della vostra capacità e laboriosità, della vostra voglia di mettersi in gioco.»
 

 
All'evento erano presenti molti rappresentanti delle istituzioni. Fra questi, il sindaco di Moena Alberto Kostner e rappresentanti i tutti i comuni della Val di Fassa e della Magnifica Comunità di Eiemme, con il commissario Giovanni Zanon, la senatrice Elena Testor, i consiglieri provinciali Pietro De Godenz, Luca Cavada e Luca Guglielmi, il procurador del Comun General de Fascia, Giuseppe Detomas.

Angelo Corradini, rivelando con spontaneità una grande emozione per l'evento, ha ringraziato tutti i presenti e dedicato il riconoscimento ai volontari, che sono «non solo le singole persone che aiutano, ma anche le amministrazioni comunali, gli enti e le associazioni che operano sul territorio. Senza di loro non potremmo fare niente, – ha detto. – Marcialonga è inserita nel tessuto sociale di Fiemme e Fassa, è l'occasione per cui le due vallate lavorano assieme con un obiettivo comune.
«In questi anni Marcialonga ha portato nelle nostre valli oltre 250.000 partecipanti, due milioni e mezzo di pernottamenti turistici, migliaia di ore di trasmissione tv in tutta Europa: è un grande successo mediatico e di organizzazione.»
Dopo la consegna al presidente Fugatti e alla Provincia del trofeo della Marcialonga, realizzato a km zero con legname donato dalla Magnifica Comunità di Fiemme, è stato il momento di visitare la mostra che La Fondazione Museo storico del Trentino ha allestito in occasione del cinquantesimo della manifestazione.