Torna IPERNATURAL a Centrale Fies con l'ultimo weekend
Dal 24 al 27 luglio la programmazione prosegue con un focus sulle Performing Arts contemporanee curata da Barbara Boninsegna con Filippo Andreatta
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Riparte mercoledì 24 luglio IPERNATURAL la XXXIX edizione di Drodesera, il festival dedicato alla performance e performing art che torna negli spazi di Centrale Fies a Dro, dopo il primo week end, dal 19 al 21 luglio, dedicato a Live Works vol. 7 piattaforma di ricerca sulla performance, a cura di Barbara Boninsegna e Simone Frangi con la collaborazione di Daniel Blanga Gubbay.
Dal 24 al 27 luglio la programmazione prosegue con un focus sulle Performing Arts contemporanee curata da Barbara Boninsegna con Filippo Andreatta.
Si inizia mercoledì 24 luglio con Alessandro Sciarroni (Leone d’Oro 2019 – La Biennale Danza di Venezia) torna in Trentino dopo una lunga, intensa e preziosa residenza a Centrale Fies e una tournée che ha attraversato gli oceani e mette in scena Augusto: la natura del riso e ciò che ci porta a ridere.
Mentre, per la sua prima volta in Italia, l’artista sudcoreano Jaha Koo in Cuckoo racconta la sensazione di isolamento pietrificante legata al suo Paese d’origine attraverso tre cuoci riso elettriche.
Prosegue la ricerca su Simone Pianetti, criminale italiano fuggito sulle montagne dopo aver compiuto una strage, attraverso l’opera di Riccardo Giacconi e Andrea Morbio con Silvia Costa, che dallo spettacolo di marionette torna quest’anno come messa-in-scena di un nuovo radiodramma/performance prodotto da RAI Radio 3: La macchia.
Studio per un radiodramma. Un ritorno anche quello di Anne Lise Le Gac e Arthur Chambry che, reduci da Live Works Vol.6, approfondiscono la loro ricerca su che cos’è una traiettoria e su come sarebbero i luoghi se le persone non viaggiassero: Ductus Midi.
Il 25 luglio sarà in scena «CollettivO CineticO» che per IPERNATURAL presenta lo studio del suo prossimo lavoro.
Qualcosa che ancora pericola in una forma che sta per diventare ma che ancora non è: Pericolare.
Torna al festival un altro alunno della Free School of Performance di Live Works vol.6: il coreografo Michele Rizzo cristallizza la plasticità del corpo che danza con la sua componente effimera in Deposition.
Marco D’Agostin porta in scena la grazia del gesto sportivo; l’attimo in cui l’atleta è totalmente presente a sé stesso, l’attimo in cui i suoi gesti diventano danza. In un atto d’amore per la campionessa di sci di fondo Stefania Belmondo e la sua impresa: First Love.
Altra protagonista di questa edizione del festival con il suo Gentle Unicorn sarà Chiara Bersani, coreografa, performer e regista, rivendica una figura mitologica di cui s’ignorano le origini e le ragioni ma di cui ci si è sempre impossessati - per via delle sue sembianze - per una riflessione sul corpo politico.
Chiara Bersani torna dopo un anno e mezzo dalla residenza a Centrale Fies, nella stessa sala in cui parte del lavoro ha preso forma.