Carabiniere perde la vita in un attentato in Afghanistan
Altri due carabinieri sono rimasti feriti alle gambe, uno dei quali in forza al reggimento Trentino Alto Adige di Laives
L’attentato è avvenuto alle 8.50, ore locali (in Italia le 6.20), ad Adraskan, che si trova nell’Afghanistan occidentale dei competenza italiana, ai danni di un poligono dove i nostri carabinieri addestrano la polizia afghana in funzione della transizione che dovrà avvenire entro la fine del 2014.
Un razzo ha centrato una garitta di osservazione, uccidendo sul colpo il Carabiniere Scelto Manuele Braj, 30enne di Galatina (LE), in forza presso il 13° Reggimento Friuli Venezia Giulia.
Altri due militari dell’Arma, effettivi rispettivamente alla 2ª Brigata Mobile di Livorno e al 7° Reggimento Trentino-Alto Adige (di stanza a Laives), sono rimasti feriti alle gambe e sono stati successivamente elitrasportati presso l’ospedale militare USA (ROLE 2) di Shindand, dove sono ricoverati non in pericolo di vita.
La zona dell’esplosione è stata isolata per permettere i rilievi di rito e la ricostruzione della dinamica, da mettere a disposizione della magistratura di Roma.
I familiari sono stati informati.
Il Carabiniere Scelto Braj lascia la moglie di 28 anni e il figlio di 8 mesi.
Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Biagio Abrate, a nome suo personale e delle Forze Armate, ha espresso ai familiari del Carabiniere Scelto Manuele Bray, deceduto a seguito dell’attacco contro la base di addestramento di Adraskan, le più sentite condoglianze.
«Mi stringo al vostro immenso dolore con i sentimenti della più affettuosa vicinanza e intensa solidarietà.»
Il Generale Abrate ha, inoltre, espresso al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Leonardo Gallitelli, la più intensa solidarietà e profonda vicinanza.