La Giunta di programma a confronto con i dati del momento attuale

Economia, il contesto locale, nazionale e internazionale: di massima il Trentino ha un PIL doppio del resto del Paese e la metà di quello Europeo

Prima di esprimere il programma degli interventi economici di questo ultimo tratto di legislatura (di cui parliamo in altro articolo - vedi), la Giunta provinciale di Trento ha preso atto della situazione economica così come presentata dal Servizio Statistica.
Anzitutto è confermato che l’economia mondiale si è indebolita e la situazione complessiva risulta fluida e di difficile interpretazione. Certo, sono emersi segnali di assestamento e di ritorno ai ritmi di crescita prima della crisi, che interessano però soprattutto le economie emergenti e gli Stati Uniti, come si può vedere dal grafico che segue.

Dunque nel 2013 la ripresa rimane fragile e caratterizzata da una ampia eterogeneità fra aree e paesi.
La previsione è che l'economia dovrebbe rafforzarsi nel 2014, ma resta il fatto che nell'area dell'euro il quadro congiunturale si è indebolito anche nelle economie più solide.
Il rallentamento riflette la debolezza della domanda interna mentre l'interscambio con l’estero ha invece continuato a fornire un contributo positivo alla dinamica del PIL.
Anche il Trentino ovviamente risente di questo contesto, posto che nel 2012 l’Italia è tornata in recessione e che le stime per il 2012 mostrano un PIL in arretramento di oltre 2 punti percentuali.
Solo nel 2014, a livello nazionale, il PIL tornerà a crescere seppure con valori molto contenuti. Permane infatti la fragilità della domanda interna (consumi e investimenti) mentre è la domanda estera a fornire ancora il contributo positivo alla dinamica del PIL.
Così l'uscita dalla crisi, in Trentino, è pesantemente vincolata dall’evoluzione nazionale e internazionale, benché, ancora una volta, la situazione appaia - rispetto al quadro nazionale - con contorni meno pesanti.
Nel 2012 si stima infatti un arretramento del PIL, in Trentino, tra l'1 e l'1,5%, come si può vedere nel grafico seguente.

Nel 2013 si stima invece una crescita molto contenuta (inferiore al mezzo punto percentuale) che dovrebbe consolidarsi nel 2014, anno nel quale si prevede che il PIL torni ad un crescita tra l’1,5% e l’1,8%.
Certo è che l'economia provinciale dalla fine del 2011 sta vivendo un periodo di difficoltà che questa volta colpisce soprattutto le imprese che producono e operano sul mercato locale e nazionale.
Fino all’estate del 2011 l’economia trentina sembrava infatti aver trovato una ripresa, sostenuta dalla domanda estera, che andava irrobustendosi. Ma dall’autunno in poi si è interrotto il trend positivo e dal quarto trimestre 2011 si è avuto un andamento chiaramente rallentato.
Anche in Trentino la domanda interna risulta molto fragile e la domanda estera rimane il principale sostegno per l’economia provinciale.
La domanda estera nel corso del 2012 si è andata affievolendo come conseguenza dell’indebolimento della crescita mondiale. Nel periodo gennaio-settembre 2012 l’incremento è stato pari 3,0%.
Nei grafici che seguono vediamo l’andamento delle esportazioni.

Il fatturato delle imprese trentine dal secondo semestre 2012 risente delle difficoltà della domanda interna. Nel periodo gennaio-settembre 2012 si rileva un arretramento pari a -2,8%. È il mercato locale che rileva le variazioni più negative. Anche la produzione risulta in contrazione in tutti i trimestri del 2012.
Il settore manifatturiero nel periodo gennaio-settembre 2012 risulta ancora in leggera crescita. La domanda estera costituisce l’elemento trainante e positivo anche se, come conseguenza del rallentamento dell’economia mondiale, si sta affievolendo.
Il settore delle costruzioni permane nella crisi strutturale. I lavori pubblici e l’edilizia privata forniscono ancora segnali negativi. L’elemento di positività è fornito dai permessi per le ristrutturazioni sia residenziali che non residenziali.
Nei primi nove mesi dell’anno la produzione è scesa del 13%.
Nel grafico che segue vediamo l’andamento del settore delle costruzioni.

Il turismo ha chiuso l’anno 2012 in positivo. Le presenze nella stagione estiva sono aumentate di circa il 2%, con un’intensità molto più marcata degli stranieri rispetto agli italiani.
Hanno avuto un buon riscontro le forme di vacanze meno strutturate, cioè quelle negli esercizi complementari, sia per gli italiani che per gli stranieri. Si rileva un ottimo avvio della stagione invernale.
Nel grafico che segue, vediamo l’andamento del turismo.

Il mercato del lavoro presenta una serie di segnali di sofferenza nelle componenti meno strutturate e protette. Questa debolezza si rileva chiaramente dal lato delle famiglie perché ha la caratteristica di essere diffusa e polverizzata nella società.
Il tasso di occupazione nel terzo trimestre 2012 è pari a 66,6%, in miglioramento rispetto agli ultimi trimestri e stabile rispetto ad un anno prima (66,7%).
Il tasso di disoccupazione migliora leggermente tra il secondo e il terzo trimestre, passando da 5,9% a 5,8%. Rispetto allo stesso trimestre del 2011, invece, si rileva un evidente peggioramento (3,7% nel terzo trimestre 2011).
I giovani soffrono maggiormente la situazione di difficoltà economica e mostrano nel terzo trimestre 2012 un tasso di disoccupazione per la classe 15-24 anni pari al 16,5%, in aumento rispetto ad un anno prima (13,6%).

Le famiglie, in questo contesto, pur rilevando condizioni economiche di tranquillità iniziano a mostrare segnali di sofferenza e si attengono a comportamenti di consumo molto prudenti posticipando le decisioni di spesa non necessarie.
Le persone peraltro giudicano la propria situazione economica in modo positivo e la percezione di peggioramento nella propria situazione economica è rimasta più o meno stabile rispetto al 2007 (4 decimi di punto).
In Trentino la maggioranza della popolazione con più di 14 anni giudica la propria situazione economica abbastanza o molto soddisfacente (63,8%), una differenza positiva di quasi 20 punti percentuali nei confronti del resto del Paese.