Il risentimento, passione di rabbia, fastidio e desiderio – Di Giuseppe Maiolo

È una «pulsione frenante» perché impedisce il fluire delle emozioni e del tempo

Il risentimento è una passione forte e potente.
È sostanzialmente un vissuto emotivo dove si mescolano emozioni che hanno a che fare con la rabbia e il fastidio ma anche con il desiderio.
Nasce da una esperienza affettiva che ci ha fatto soffrire.
È fonte di risentimento tutto ciò che ha qualcosa a che fare con il bisogno di rivalsa e la necessità profonda di essere risarciti da un torto o da una ingiustizia subita realmente o solamente immaginata.
Possiamo infatti solo aver immaginato di essere stati trattati male e in modo ingiusto per arrivare a provare quello che chiamiamo risentimento.
In ogni caso esso va considerato come una passione sociale, cioè suscitata da particolari dinamiche relazionali.
 
Tuttavia il risentimento non riguarda esclusivamente la relazione con un’altra persona, può interessare anche la relazione con se stessi.
In questo caso lo possiamo chiamare «rimorso». Che è una sorta di rabbia per ciò che non si è potuto godere, ma pure fastidio per quello che è andato perso.
Il rimorso contiene infatti la dolorosa convinzione che non si potrà più recuperare niente di ciò che ci è stato sottratto.
A differenza però del risentimento dove il male è attribuito all’altro, nel rimorso la colpa viene data a se stessi e, spesso, la sofferenza è ancora più acuta perché è una passione che rode dentro. Insistente e silenziosa.
 
Certo sia l’una che l’altra sono passioni che accecano e bloccano.
Chi si trova incagliato nel risentimento è come se stesse con un’automobile nel fango o nella sabbia e contemporaneamente desiderasse muoversi premendo con forza sull’acceleratore.
In questo caso, come sappiamo, la macchina non solo non si muove, ma le ruote affondano sempre di più.
 
Il risentimento è quindi una pulsione frenante perché impedisce il fluire delle emozioni e del tempo.
Il torto, vissuto realmente o immaginato, è come se fosse accaduto ieri anche se appartiene al passato remoto.
In altre parole è una passione che non permette di cambiare e di andare avanti oppure di trasformare la realtà.
Alle volte è un sentimento mortifero perché impaluda nella rabbia che non emerge e incaglia nella voglia di vendicarsi che non si compie mai.
 
Giuseppe Maiolo - [email protected]
 
Prof. Giuseppe Maiolo, psicoanalista
Docente di Educazione alla sessualità all'Università di Bolzano Facoltà di Scienze della Formazione.