Mercoledì 11 ottobre al Teatro di Pergine: «Un alt(r)o Everest»

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Il Teatro di Pergine ha riflettuto a lungo su quale spettacolo scegliere per inaugurare la stagione teatrale 2017-2018.
Scegliere il migliore non è stato possibile perché il livello artistico è molto alto per tutti gli spettacoli; scegliere il più divertente avrebbe comportato ritrovarsi con più di una rappresentazione da proporre.
E così alla fine è stato seguito un criterio più umano che artistico: creare continuità col passato per rilanciare il futuro.
Apre la stagione di prosa una nuova produzione di ATIR Teatro Ringhiera: «Un alt(r)o Everest», la naturale evoluzione di «(S)legati» ospitato l'anno scorso nella rassegna Fuoristagione.
 
Questo nuovo capitolo parla di Jim Davidson e Mike Price. Sono due amici e sono una cordata.
Nel 1992 decidono di scalare la loro montagna: il Monte Rainier nello stato di Washington, Stati Uniti.
Il sogno di una vita, una vetta ambita da ogni scalatore, un passaggio obbligatorio per chi, nato in America, vuole definirsi Alpinista.
«The Mountain» come la chiamano a Seattle. Ma le cose non sono mai come ce le aspettiamo e quella scalata non sarà solo la conquista di una vetta.
 
Sarà un punto di non ritorno, un cammino impensato dentro alla profondità del loro legame, un viaggio che durerà ben più dei quattro giorni impiegati per raggiungere la cima.
«Un alt(r)o Everest» è una storia vera, anche se non famosa, ma che potrebbe essere la storia di tutti noi. E forse lo è anche per la sua spietata semplicità.
Una storia che racconta le difficoltà e i passaggi obbligatori che la vita ci pone davanti. Due amici, due vite, due destini indissolubili.
«Avevamo bisogno di una storia che potesse elevarsi a paradigma, che potesse, in qualche modo, contenere le storie di tutti, anche di chi la montagna non la frequenta o addirittura non la ama», queste le parole dei due registi.
Anche quest'anno lo spettacolo sarà realizzato in collaborazione con SAT, Società degli Alpinisti Tridentini.