«La conservazione della natura non dovrebbe esistere...»
Incontro al MUSE con Michele Menegon mercoledì 9 novembre, ore 20.45
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Ritorna con l’autunno un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di natura.
A partire dal mese di novembre, a cadenza mensile, gli Incontri al museo per parlare di fauna sono uno spazio di approfondimento scientifico dedicato al mondo degli animali, alla conoscenza e conservazione della natura.
Un’occasione per avvicinarsi con sguardo curioso e da prospettive sempre differenti, alle ricerche e agli studi sulla fauna, alla biodiversità animale e vegetale, alla conoscenza e conservazione della natura.
Questa volta, mercoledì 9 novembre alle 20.45, nella sala conferenze del MUSE, il dialogo coinvolgerà Michele Menegon, ricercatore della Sezione di biodiversità Tropicale del MUSE, che aprirà il suo intervento con una provocazione e una sfida: siamo proprio sicuri la conservazione della natura debba esistere? Al termine della conferenza, un’inedita proposta: la visita delle sale del museo dedicate alla mostra ESTINZIONI, accompagnati dal ricercatore e curatore della mostra.
La conservazione della natura, nel tempo, è stata caratterizzata da fasi.
Il primo impulso alla conservazione è venuto da pensatori e poeti, in seguito la conservazione è divenuta una disciplina scientifica, un ambito dominato dai dati.
Si è passati dalla valutazione del numero di specie, all’era degli indici di ricchezza.
I ricercatori hanno indicizzato qualsiasi cosa, nel tentativo di catturare le informazioni ritenute essenziali su ciò che viene chiamato biodiversità.
Ma essenziali a cosa? In primo luogo al mantenimento degli equilibri ecosistemici necessari a garantire la fornitura di servizi di cui la società ha bisogno.
Oggi, infatti, il valore di un’area o di una specie può essere misurato in termini di numero di specie, indici di rarità, indici di diversità filogenetica, peculiarità evolutiva e in molti altri modi che influenzano il livello potenziale di investimenti per la conservazione.
La mole di dati a disposizione è vastissima e in continua crescita.
Ha davvero senso tutto ciò o vanno ridefiniti modi e priorità di azione? Il mondo della conservazione - una disciplina che attiene ad una crisi perenne e in continuo aggravamento - sta davvero facendo il possibile?
Michele Menegon si occupa di Biodiversità Tropicale, in particolare dello studio e della conservazione dei rettili e anfibi delle foreste montane dell’Africa orientale.
In tempi più recenti si è interessato all’estinzione di massa che parte della comunità scientifica ritiene essere in corso, non tanto perché l’estinzione stia lentamente decimando l’oggetto del suo lavoro, ma perché non ha mai visto un essere senziente come l’uomo, fare una cosa che, detta così, sembra proprio stupida.