Storie di donne, letteratura di genere/ 29 – Di Luciana Grillo

«Amici e Maestri» di Carla Porta Musa, scrittrice, saggista e poetessa comasca scomparsa il 10 ottobre del 2012 all'età di 110 anni

Titolo: Amici e maestri
Sottotitolo: Incontri di una vita
 
Autrice: Carla Porta Musa
Editore: La Provincia 
 
Prezzo: € 4,80
Nota: In vendita dal quotidiano La Provincia di Como
 
Ero già entrata in contatto con Carla Porta Musa quando, dopo aver letto i suoi ultimi romanzi, desideravo inserirla come scrittrice del ’900 nel mio saggio «Costruire letteratura con mani di donna – scrittrici italiane del ’900 e oltre».
Ne avevo apprezzato l’eleganza della scrittura, la semplicità espressiva, le trame avvincenti, i protagonisti assolutamente veri (o verosimili).
Pochi mesi fa, il caso mi ha fatto capitare fra le mani questo piccolo libro, pubblicato nel 2013 e venduto insieme al quotidiano di Como, «La Provincia».
Amici e Maestri ha visto la luce esattamente un anno dopo la morte di Carla Porta Musa, la scrittrice italiana più longeva, scomparsa a 110 anni, testimone e protagonista della vita culturale di un intero secolo.
Non si tratta di una raccolta di racconti, ma di brevi articoli che l’autrice ha scritto per il quotidiano al quale collaborava, che ha pubblicato nel 2010 il suo ultimo racconto, Le tre zitelle.
 
Sono ritratti sorridenti e garbati di grandi personalità italiane, ma anche di persone semplici, che Carla considerava comunque amiche e delle quali a volte, con intelligente umiltà, si sentiva allieva.
Così, accanto ad un Piero Bargellini in vestaglia nella sua casa fiorentina, fra libri e nipotini, e al già molto noto Giorgio De Chirico, inaspettatamente timido, incontriamo Alberto Falck, imprenditore e umanista, la sarta Romilda che cuciva abiti di nuvole, la custode della tenuta «Il Colombirolino» - Giulietta - ottantenne vivace e ciarliera, la Maria, maestra di taglio e di bontà, Milva, la nota cantante con la quale Carla Porta Musa imbastisce un colloquio profondo e sincero.
Molto frequenti i riferimenti al padre Enrico, industriale colto e illuminato, e al nonno Giovanni Casella che ha tanto contribuito a stimolare in Carla bambina la passione per la lettura: «La lettura preferita del nonno era... La Provincia».
Prediligeva le pagine della cronaca.
Mi faceva leggere tutti i titoli e poi sceglieva gli articoli che dovevo leggere per intero.
Per essere certo che io capissi, mi chiedeva un breve riassunto…
Ma tale era il mio amore per il nonno e la gioia che la lettura mi dava, da farmi aspettare ogni mattina con ansia la consegna a domicilio del giornale più letto in casa Casella.
 
Ancora, con un pizzico di curiosità, assistiamo agli incontri di Carla con il grande editore Mondadori, con il marito della Callas, inutilmente innamorato della moglie ormai perduta, con Piero Chiara e Guido Piovene, con il principe e pittore Enrico d’Assia.
Apprezziamo la sincera ammirazione dell’autrice per donne come Margherita Sarfatti e Giovanna Salvadore, la signora di Villa d’Este; impariamo a conoscere persone meno note, ma assai importanti per Como, come l’industriale della seta Guido Ravasi o Alberto Longatti, che fin da bambino amava straordinariamente la lettura o un Assessore alla Cultura, Paolo de Santis, che aveva spinto Carla a organizzare di nuovo incontri culturali in città.
E così via, senza mai trascurare gli ambienti, i giardini, i boschi, i tanti fiori che facevano da sfondo a molti di questi incontri.
Che sono quarantotto, uno diverso dall’altro, ma tutti accomunati da una dolcezza di fondo che ci fa amare Carla, gran dama e signora.
 
Attraverso la lettura di queste pagine, condividiamo la passione di Carla per i fiori, per la natura, per il lago, per la sua città, di cui sa offrirci un ritratto vivace e brillante, servendosi con padronanza di un linguaggio fresco e controllato, mai retorico o enfatico, sempre giovanile e vibrante.
Alla fine, gli incontri di Carla sono anche i nostri, e ci sembra di aver incontrato davvero Milva nel famoso hotel di Montecatini, il pittore Felice Casorati (che dipinge con le parole) a Milano o l’artista scomodo Prezzolini al Kursaal di Lugano…ma per noi è solo un’illusione!
Per meglio avvicinarsi al mondo di Carla Porta Musa, risulta davvero preziosa la lettura dell’affettuosa prefazione scritta dalla figlia Livia e dei pensieri sentiti e sinceri che le dedica Vera Fisogni a chiusura del testo: «Carla Porta Musa…pienamente maestra e pur tuttavia sempre allieva, nel suo costante atteggiamento di ascolto della vita
 
Luciana Grillo