Scoperte «cellule dormienti» dello Stato Islamico in Svezia

E sarebbero circa 400 i cittadini svedesi arruolati dai movimenti jihadisti in Siria e Iraq

In un recente report, i servizi di intelligence e di sicurezza svedesi hanno rivelato la presenza, sul territorio nazionale, di cellule dormienti dello «Stato Islamico».
Le indagini che hanno condotto a una simile scoperta sono state agevolate dalle informazioni fornite da un disertore del gruppo guidato dall’autoproclamato califfo Abu Bakr al-Baghdadi.
Inoltre, sempre secondo i dati forniti da Stoccolma, sarebbero circa 400 i cittadini svedesi arruolati dai movimenti jihadisti in Siria e Iraq.
La questione delle cellule dormienti e dei combattenti stranieri partiti per intraprendere il jihad in Siria e Iraq rappresenta una sfida per il nuovo governo di centrosinistra, guidato da Stefan Löfven, che dovrà conciliare la tradizionale politica di apertura ai richiedenti asilo e di integrazione delle minoranze con le ansie di un’opinione pubblica in grande fermento caratterizzata da un crescente sostegno ai movimenti conservatori, nazionalisti e anti-immigrazione.
Oltre a preoccupare la Svezia, la notizia fornita dai servizi svedesi potrebbe contribuire ad aumentare gli allarmi di diversi Paesi europei sui rischi legati alla pianificazione di azioni terroristiche da parte di affiliati e simpatizzanti di organizzazioni jihadiste nel Vecchio Continente.
Inoltre, i governi europei guardano con estrema preoccupazione ai pericoli derivanti dal possibile ritorno dei combattenti stranieri, che potrebbero inserirsi nelle cellule jihadiste già attive o crearne di nuove per sfruttare l’expertise acquisito sui campi di battaglia.
 
E. Mariutti e A. Parisi
(CeS.I)