Incontri al MUSE, per parlare di fauna mercoledì 3 febbraio
L'approccio genetico nella gestione e studio della fauna: Incontro con Ettore Randi
Foto Carlo Frapporti - Archivio Servizio Foreste e fauna PAT.
Appuntamento mercoledì 3 febbraio alle 20.45 con i tradizionali Incontri al museo per parlare di fauna, occasioni che, con cadenza mensile, permettono di avvicinarsi con prospettive sempre nuove alle ricerche e agli studi sulla fauna, alla biodiversità animale e vegetale, alla conoscenza e conservazione della natura.
Questo mese di parla di approccio genetico nella gestione e nello studio della fauna con Ettore Randi, del laboratorio di genetica e conservazione della biodiversità dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) di Ozzano dell’Emilia – Bologna.
La continua distruzione degli habitat naturali, l’estinzione delle specie, le conseguenze negative dei cambiamenti climatici sulla flora e sulla fauna richiedono interventi innovativi per la conservazione della biodiversità.
La genetica della conservazione mette a disposizione sofisticate metodologie di analisi della diversità genetica per lo studio e la conservazione della flora e fauna, con particolare attenzione alla tutela delle specie minacciate e all’uso sostenibile delle risorse biologiche.
Comprendere meglio le conseguenze che i cambiamenti ecologici e climatici hanno sul patrimonio genetico delle popolazioni naturali permette di attivare una efficace pianificazione delle attività di conservazione e uso sostenibile di specie e popolazioni.
La genetica della conservazione consente di scoprire nuove specie, fornisce strumenti innovativi per il censimento e il monitoraggio di popolazioni elusive, contribuisce all’identificazione rapida di specie aliene invasive.
I metodi di identificazione genetica di specie e individui forniscono inoltre informazioni essenziali per il traffico illegale di animali e piante.
Durante la conferenza verranno presentati anche degli esempi di utilizzo della genetica per il contrasto del bracconaggio degli elefanti africani e del traffico di avorio, per l’identificazione del prelievo illegale di specie protette di balene, per il controllo della riproduzione in cattività di specie protette dalla CITES, per il monitoraggio delle popolazioni italiane di orso bruno ed altri carnivori e per l’identificazione di ibridi fra lupi e cani randagi, fra gatti selvatici e gatti domestici vaganti.
L’ingresso è gratuito.