Luciana Grillo, giornalista per la «Letteratura di genere»
È stata iscritta all’Albo dei Giornalisti per aver pubblicato su l'Adigetto.it più di 100 recensioni su libri scritti esclusivamente da donne
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La nostra collaboratrice Luciana Grillo è stata iscritta all’Albo dei Giornalisti del Trentino Alto Adige, Elenco Pubblicisti, per aver pubblicato a tutt’oggi 112 recensioni su libri scritti esclusivamente da donne per la rubrica «Letteratura di genere» del nostro quotidiano online L’Adigetto.it.
Quando iniziò, più di due anni fa, la sua rubrica aveva pochi lettori, così come i libri scritti da donne godono mediamente di una platea di lettori inferiore a quella dei colleghi uomini. A parte i libri di poesie, precisiamo, con i quali le donne battono regolarmente gli uomini.
Eppure ci credevamo. L’unico modo per invitare la gente a leggere libri scritti da donne era parlare dei loro contenuti.
Luciana lo ha fatto con passione e soprattutto con imparzialità. Non ha mai difeso a spada tratta dei libri solo perché scritti al femminile, non ha mai tradito le aspettative dei nostri lettori.
Oggi i lettori della sua rubrica si aggirano sulle mille unità per recensione.
Ma quello che è bello è che Luciana Grillo è diventata un riferimento per l’editoria femminile. Difficile che venga pubblicato un libro senza che ne venga informata la nostra redazione e il più delle volte ci viene inviata una copia per consentire alla nostra collega la lettura e la conseguente recensione.
Ci piace pensare che anche le vendite di libri scritti da donne siano aumentate, vincendo le resistenze dei lettori (di entrambi i sessi).
Luciana si è sempre dedicata alla problematica femminile impegnandosi a tutti i livelli, ma se c’era un modo concreto per ottenere consensi a favore della parità di genere, stavolta ha centrato in pieno, perché i libri sono la medicina dell’anima.
L’Ordine dei Giornalisti l’ha accolto nella grande famiglia dei Pubblicisti, riconoscendo così un passo importante nella lunga strada che si deve ancora percorrere per raggiungere la parità.
G. de Mozzi.