Giappone, un viaggio sorprendente/ 7 – Di Luciana Grillo

Il mio Giappone: Keelung, Taiwan. La capitale Taipei ci accoglie con luci sfolgoranti

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Dopo una giornata di navigazione, trascorsa pigramente prendendo il sole sul ponte, leggendo o conversando con nuovi conoscenti, nel pomeriggio sono invitata dal direttore di crociera a prendere il tè.
È una novità, mio marito e io siamo i soli italiani, circondati da giapponesi eleganti e intimiditi da questa occasione mondana.
Molte signore indossano il kimono, che le rende subito speciali. Anche il loro modo di camminare cambia, perché invece di sandali o scarpe normali, calzano infradito di seta e calzini bianchi.
L’infradito è coordinato con una piccola borsa.
Il direttore di crociera ci vuole al suo tavolo, possiamo scegliere tra caffè e tè. Un piccolo buffet con dolci e canapè è a nostra disposizione.
Al pianoforte una musicista accompagna la cantante: arie classiche e qualche nota canzone italiana.
 

 
Lo sbarco a Keelung ci incuriosisce: siamo a Taiwan, ci aspettiamo una piccola Cina.
In pullman andiamo nella capitale, Taipei: il percorso dura circa 40 minuti, il territorio è abbastanza urbanizzato; il traffico intenso.
La città ci accoglie con luci sfolgoranti: la guida ci fa entrare nel Taipei 101, un immenso e lussuoso grattacielo-centro commerciale che comprende anche un museo del corallo dove sono esposti pezzi antichi di grande fascino.
In cima, è possibile vedere tutta la città che si estende ai nostri piedi: fotografiamo avidamente, ogni angolo rivela panorami diversi, si notano grandi macchie di verde, un tempio arancione, viali ampi e alberati, grattacieli dalle forme più strane.
Nel tornare al piano terra, attraversiamo il museo, visitiamo uno spazio in cui è ben in vista uno stabilizzatore che garantisce la stabilità del complesso anche in caso di movimenti tellurici molto intensi.
 

 
Poi giriamo a piedi in questa città affascinante, vivace ma ordinata: scopriamo un giardino con fontane e pavimentazioni colorate - c’è anche una frase in latino: «Genius loci», - grandi alberghi, il «Martyr’s Shrine» (Tempio dei martiri) costruito nel 1969, secondo lo stile architettonico del palazzo imperiale di Pechino, il «National Taiwan Democracy Memorial Hall», un grande edificio già visto dall’alto del Taipei 101 (foto in basso), con statue degli eroi locali, infine il «Sun Yatsen Mausoleum», che intimidisce per la solennità grandiosa della statua del padre della repubblica popolare cinese, con ampi spazi dedicati alla musica e al teatro. Davanti, guardie d’onore; giovani seduti sulle scale di accesso in meditazione.
Shopping? Alcuni bei ciondoli di giada di colori diversi e i soliti magneti.

Luciana Grillo – [email protected]
(Continua)