Firmato il 3° Protocollo sugli ammortizzatori sociali in deroga
Pacher e le parti sociali hanno sottoscritto i criteri per l'utilizzo di € 2.825.235

Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Alberto Pacher e i rappresentanti di tutte le parti sociali hanno firmato oggi il protocollo d'intesa che fissa i criteri di utilizzo delle ulteriori risorse di € 2.825.235,40 assegnate dallo Stato per finanziare l'ultima tranche del 2013 degli ammortizzatori sociali in deroga.
Al tavolo della Sala Fedrizzi, nella sede della Provincia, erano presenti, accanto al presidente Pacher, i rappresentanti di Confindustria Trento, Associazione artigiani e piccole imprese (Roberto De Laurentis), Unione Commercio, turismo, servizi professionali e piccole imprese, Confesercenti; Associazione albergatori e imprese turistiche; Coldiretti; CGIL (Paolo Berli); CISL (Lorenzo Pomini) e UIL (Walter Allotti).
Presentando i contenuti dell’intesa, Pacher ha espresso la sua soddisfazione.
«L’impegno della giunta è di garantire al Trentino e ai lavoratori le più adeguate misure per fronteggiare il momento di crisi economica. Siamo riusciti a dare delle risposte grazie alla collaborazione e all’impegno di tutte le parti, organizzazioni sindacali e associazioni di categoria. Era importante trovare un’unità di intenti e di obiettivi, così da permettere il miglior impiego delle risorse pubbliche a favore dei cittadini.»
Quello sottoscritto stamani è il terzo protocollo d'intesa firmato nel corso del 2013.
Il primo venne sottoscritto il primo febbraio e fissava i criteri di utilizzo della prima rata assegnata dallo Stato alla Provincia autonoma di Trento, che ammontava a 1.200,000 euro.
Il secondo fu sottoscritto il 31 maggio 2013, in relazione ad un’ulteriore assegnazione statale che ammontava a 1.640.000 euro.
Il protocollo firmato oggi stabilisce i criteri per l'utilizzo della terza tranche di assegnazione statale per coprire i fabbisogni degli ammortizzatori in deroga per il restante 2013, che ammonta a 2.825.235.40 euro.
La firma, in data odierna, del terzo protocollo di intesa dall’inizio del 2013 con le parti sociali fissa i criteri di utilizzo delle risorse assegnate dallo Stato per gli ammortizzatori sociali in deroga.
L’accordo segue l’assegnazione alla Provincia di ulteriori risorse statali di oltre 2.800.000 di euro, che portano ad un totale di risorse assegnate nell’anno corrente per complessivi 5.600.000 euro.
Nel suo intervento, il presidente Pacher ha sensibilizzato le parti sociali sul tema del reddito di continuità, che nelle intenzioni della Provincia dovrà garantire sostegno al reddito ai lavoratori delle imprese escluse dalla normativa in materia di integrazione salariale nei periodi di crisi di mercato e di riorganizzazione o ristrutturazione aziendale.
Nel corso della presentazione, sono stati ricordati i termini di scadenza previsti dalla normativa statale per la costituzione di fondi di solidarietà bilaterali.
È stato anche ribadito che la valorizzazione della delega alla Provincia della gestione degli ammortizzatori sociali riceverebbe un grande slancio dalla promozione sul territorio di un fondo di solidarietà provinciale intersettoriale compartecipato dalle imprese e dai lavoratori del Trentino.
Su questo tema, il presidente Pacher ha sottolineato l’intenzione della Provincia di sostenere il processo di costituzione del fondo anche mediante l’attivazione di possibili leve, comprese quelle fiscali, utili alla riduzione del peso finanziario previste a carico di aziende e lavoratori.
Un cenno finale è stato rivolto al processo di perfezionamento della delega.
Pacher ha annunciato che l’iter è in fase di conclusione e che nei prossimi giorni dovrebbe arrivare la firma dell’intesa con il Ministero del lavoro.
«Siamo in attesa della convocazione del ministro del Lavoro, Enrico Giovannini per la firma dell’accordo. In ogni caso, la vera partita rimane la riorganizzazione dei rapporti istituzionali tra Provincia e lo Stato, basati sulla responsabilità diffusa e il rafforzamento degli organici, così da dare piena applicazione agli accordi ed evitare che rimangano inapplicati.»