A.D. 577, i Longobardi nel Campo Rotaliano – Di Daniela Larentis

Prende il via la seconda edizione dell’evento storico-rievocativo organizzato dall’Associazione Castelli del Trentino – Intervista a Bruno Kaisermann

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Anche quest’anno l’Associazione Castelli del Trentino, in collaborazione con la Pro Loco di Mezzolombardo e con Perceval Archeostoria, ha organizzato l’importante manifestazione «A.D. 577 - I Longobardi nel Campo Rotaliano», quest’anno giunta alla seconda edizione.
Come lo scorso anno, sarà l’occasione per narrare usi e costumi dei Longobardi, nonché approfondirne la presenza in Trentino, documentata dalle fonti storiche e dal ritrovamento di importanti necropoli come quella di Civezzano. 
 
L’evento storico-rievocativo, in programma il 5-6 ottobre 2018, trae spunto dalla battaglia combattuta nell'anno 577 tra i Franchi e i Longobardi la cui memoria è tramandata dal massimo storico della «gens Langobardorum», Paolo Diacono.
L'inaugurazione si terrà venerdì 5 ottobre alle 20.00 presso il Parco Dallabrida, nel cuore della cittadina.
 
Come ci racconta Bruno Kaisermann, Presidente dell’Associazione Castelli del Trentino, la manifestazione fa parte del format «Alla scoperta dei Longobardi», curato dalla medievista Elena Percivaldi, con la partecipazione dei marchigiani Fortebraccio Veregrense e degli emiliani Bandum Freae, due tra i migliori gruppi di rievocazione storica altomedievale attivi in Italia.
Abbiamo avuto il piacere di porgergli alcune domande.
 

 
L’evento «A.D. 577 - I Longobardi nel Campo Rotaliano» grazie al successo dello scorso anno verrà riproposto anche quest’anno: da chi è organizzata l’intera manifestazione?
«La seconda edizione dell’evento è organizzata come quella dello scorso anno dalla Pro Loco Mezzolombardo e dall’Associazione Castelli; l’apporto dello staff della Pro Loco è indispensabile ai fini organizzativi tenuto conto della mole di adempimenti burocratici che pesano sul volontariato per questi eventi e la struttura del presidente Luca Toniatti risulta ben rodata viste le numerose iniziative che svolge durante l’anno.
«L’associazione da me diretta si fa carico degli aspetti preparatori, di contatto con i gruppi dei rievocatori e di quelli comunicativi, oltre a fornire tutto il supporto, per così dire storico-culturale per una realizzazione il più possibile corretta all’epoca altomedievale, periodo nel quale si è svolta la famosa battaglia nel campo rotaliano e cioè nel territorio vicino a Mezzolombardo.
«Ricordo comunque che per la cura scientifica delle varie attività sul campo ci avvaliamo del format di eventi nazionali Alla scoperta dei Longobardi curato dalla scrittrice e giornalista Elena Percivaldi.
«La presentazione al pubblico ed alla stampa locale è avvenuta lo scorso 14 settembre, ma a livello nazionale già da agosto in alcune riviste specializzate sono comparsi dei redazionali sull’evento.
«Quest’anno oltre al patrocinio del Comune di Mezzolombardo e della Comunità Rotaliana, abbiamo ottenuto quello della rivista Medioevo, e quelli dei siti specialisti Rievocare e Italia Medievale.
«Anche per questa edizione abbiamo potuto confermare la presenza dei due gruppi di rievocatori che si sono brillantemente esibiti lo scorso anno ai Piani e cioè il gruppo di San Giovanni in Persiceto dei Bandum Freae, che si occupa in via prevalente di laboratori didattici per bambini e poi del gruppo marchigiano dei Forte Braccio Veregrense, coordinato dal maestro d’armi Diego Giulietti, gruppo famoso proprio per gli spettacoli di esibizione con le armi altomedievali, che gli sono valse la partecipazione a riprese televisive con la Rai.»
 

 
Quali sono i vari appuntamenti previsti nell’ambito di questa iniziativa?
«Gli appuntamenti per il pubblico iniziano venerdì 5 ottobre alle 20.00, dopo l’apertura ufficiale, già con uno spettacolo di introduzione alla manifestazione; sabato 6 ottobre l’apertura del campo è prevista alle 10,30 con laboratori di farmacopea e alimentazione per le scuole e la possibilità di visitare il campo storico allestito nel parco; si potranno vedere dal vivo le armi dei guerrieri, le tende, l’abbigliamento, provare la panificazione, giocare all’armaiolo, imparare a conoscere le erbe medicinali e alimurgiche, insomma si potrà tornare indietro nel tempo a quasi millecinquecento anni fa, e vivere di persona uno spaccato di vita quotidiana dei Longobardi in un villaggio ricostruito appositamente.
«I rievocatori sono a disposizione del pubblico e degli studenti per spiegazioni e per rispondere a dubbi e curiosità. La visita al campo si potrà continuare nel pomeriggio, quando inoltre sarà possibile consumare alcune pietanze tipiche medievali e bere un bicchiere di cervesia e cioè l’antica birra artigianale nella taberna appositamente allestita, pagando con monete d’epoca.
«Nel pomeriggio di sabato e precisamente alle 16 nella sala del Parco, si terrà un interessante dibattito dal titolo Incontro con i Longobardi: la conversazione vedrà avvicendarsi la giornalista Elena Percivaldi, reduce dal Festival del Medioevo di Gubbio, e Manuel Fauliri dottorando in storia altomedievale all’Università di Trento, laureatosi con una tesi proprio sui Longobardi.
«Al termine i relatori dialogheranno in con il pubblico presente, che potrà porre tutte le domande che desidera sui Longobardi, sul mito, sull’epopea, sulla storia del Regno in Italia. Fra l’altro il dibattito che si terrà nella sala del Parco è valido ai fini delle ore di aggiornamento dell’IPRASE per i docenti di ogni ordine e grado: ci si può iscrivere direttamente in sala prima dell’inizio compilando il foglio firme-presenze.
«È un’occasione unica non solo per ascoltare gli esperti ma per intervenire e soddisfare qualsiasi curiosità su questo argomento o sul Medioevo e che nei libri di scuola non c’è e quando c’è è ridotta a poche disinformate righe. Alla sera infine cena longobarda aperta al pubblico con pietanze medievali a tema accompagnate da suggestivi brani di musica medievale eseguiti dal gruppo Winileod.»
 

 
Ci sono differenze rispetto alla precedente edizione?
«Quest’anno abbiamo portato la manifestazione nel cuore del paese e cioè al grande parco Dallabrida, per dare la possibilità di fruire degli eventi al maggior numero di persone, rispetto alla località dei Piani che pur senz’altro più ampia e coreograficamente migliore, aveva l’inconveniente di essere un po' decentrata.»
 
Come è stata organizzata la ricostruzione storica del campo longobardo e quali attività sono previste?
«La ricostruzione storica del campo farà da cornice allo spettacolo dell’ordalia (o giudizio di Dio), per mezzo della quale si dirimevano le controversie giudiziarie, e alla simulazione di momenti di combattimento nonché alla suggestiva ricostruzione del rito quale il giuramento dello scramasax, atto che segnava il passaggio all’età adulta dei giovani longobardi, i quali acquisivano il diritto-dovere di portare le armi. Insomma una grande kermesse ludico-storica, che coniuga il rigore scientifico della ricostruzione di armi, abbigliamento, attrezzi, materiali di vita quotidiana con la possibilità di vedere da vicino la vita dell’alto Medioevo.
«Ricordiamoci che in quel periodo storico Trento e il territorio circostante costituivano uno dei Ducati più importanti del Regno longobardo e che molti termini dialettali e toponimi dell’epoca hanno attraversato secoli di storia per arrivare sino a noi, anche se ormai solo come relitti lessicali spesso dimenticati. Ma per questo popolo che cambiò la storia dell’Italia è un risultato non da poco.»

Daniela Larentis – [email protected]