Lavoro: 2017 in forte crescita, bene soprattutto donne e giovani
In Trentino gli occupati (+2,3%) crescono più che in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Alto Adige
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Il 2017 è stato un anno molto positivo per il lavoro in Trentino.
I dati di Agenzia del lavoro e quelli Istat sono sostanzialmente concordi: è cresciuta l'occupazione, in maniera particolare quella femminile e dei giovani, si è ridotta la disoccupazione, ed anche il ricorso agli ammortizzatori sociali.
Le politiche del lavoro provinciali hanno funzionato, favorendo l'assunzione di oltre 500 persone e la conservazione del posto di lavoro di altre 500 (impiegate in aziende in difficoltà).
Qualche dato
Il calo del tasso di disoccupazione, in Trentino, è molto più favorevole che nelle altre aree (compresa la provincia di Bolzano), con un -1,1% rispetto al 2016 (Bolzano - 0,6, Nord Est e Italia - 0,5). Le assunzioni nel 2017 fanno registrare un + 10.223 unità (+7,6%) rispetto al 2016.
Il saldo occupazionale è positivo: è di + 3.154 la differenza fra assunzioni e cessazioni di lavoro (nel 2016 la differenza era invece negativa). la crescita interessa soprattutto il settore secondario manifatturiero e terziario.
Il numero di contratti a tempo indeterminato rimane sostanzialmente invariato, ma cresce l'apprendistato (anticamera del l'indeterminato) e soprattutto il lavoro somministrato (utilizzato in genere nei momenti di picco di produzione, il che dimostra la buona salute del sistema delle imprese trentino). i
Il dato più forte riguarda l'occupazione femminile, che cresce molto di più di quella maschile: +7.414 le donne assunte nel 2017 (+2.809 gli uomini).
Ciò si riflette anche nel tasso di occupazione: stabile quello maschile, al 73% circa, mentre quello femminile è cresciuto da 59,1 al 62,1%.
Bene anche i giovani: + 6.883 unità le assunzioni nel 2017 (+1.395 tra i 30-54enni e +1.945 tra i 55enni e oltre). A beneficiare delle nuove assunzioni sono solo i lavoratori italiani.
Per il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi.
«I dati relativi al 2017 confermano che il Trentino è incamminato sulla traiettoria della crescita, con effetti importanti sull'incremento delle opportunità di lavoro. Ci eravamo posti l'obiettivo di ridurre la disoccupazione e ciò è avvenuto in maniera evidente.
«Il Trentino, solitamente più lento ad agganciare il ciclo economico generale, grazie alla diversificazione del suo tessuto produttivo oggi è in grado di offrire più lavoro anche a categorie diverse di persone.
«Le azioni provinciali messe in campo attraverso il Piano delle politiche del lavoro hanno stimolato le imprese ad assumere anche nei settori più fragili, come i lavoratori disoccupati e i giovani, e hanno favorito l'ingresso nel mondo del lavoro di molte lavoratrici Anche comparando i nostri dati con la parte più dinamica e produttiva del Nord Italia si può constatare che il Trentino è in movimento e anzi conosce performance assolutamente competitive.
«Per il 2018 è prioritario però insistere ancora sia sulla crescita di lavoro sia sulla qualità nel lavoro.»
Il confronto con il Nord Italia (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Alto Adige)
I dati positivi del Trentino si inseriscono in un contesto del mercato del lavoro nazionale anch'esso positivo. Il calo del tasso di disoccupazione è il dato più significativo e indica chiaramente una tendenza positiva nel mercato del lavoro: in Trentino è pari a - 1,1% rispetto al 2016, mentre la media italiana e del Nord Est è - 0,5% (Provincia autonoma di Bolzano - 0,6%).
I dati Ispat confrontano la situazione del Trentino con quella di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. In media nel 2017 le forze lavoro crescono in tutte le regioni considerate tranne in Emilia-Romagna.
L’incremento maggiore si ha in Veneto (1,7%) seguito dal Trentino (1,1%). In Lombardia e Alto Adige la crescita è attorno allo 0,5%.
È la componente femminile a caratterizzare l’incremento del 2017. In Trentino però si registra la crescita in assoluto più marcata con una variazione positiva del 3,6%, seguito dal Veneto (2,9%), dalla Lombardia (1,1%) e dall’Alto Adige (0,4%)
Stesso discorso anche sul fronte degli occupati. In tutti i territori considerati aumentano l’occupazione, ma in Trentino si rileva l’incremento maggiore con un 2,3%.
Una variazione di intensità simile si registra in Veneto (2,1%). In Lombardia l’occupazione cresce dell’1,7%, in Alto Adige dell’1,2% e in Emilia-Romagna dello 0,3%.
Come per le forze lavoro anche il buon risultato dell’occupazione è imputabile alla componente femminile con l’evidenza della crescita pari al 5,1% del Trentino e del 3,3% del Veneto.
Dinamiche del mercato del lavoro in Trentino nel 2017
Il 2017 è stato un anno decisamente positivo per la domanda di lavoro delle imprese in Trentino.
Rispetto al precedente anno, le assunzioni sono cresciute di 10.223 unità e del +7,6%. Molto buono è anche il saldo occupazionale, con le assunzioni che sempre nel 2017 superano le cessazioni in numero di 3.154 (nel 2016 erano state invece le uscite dal mercato del lavoro a prevalere sulle entrate, seppur per sole 35 unità).
La crescita complessiva delle assunzioni si deve all’ottimo andamento della domanda di lavoro nel secondario, soprattutto manifatturiero, e terziario.
La dinamica lavorativa delle imprese nel 2017 è stata migliore per le donne (+7.414 assunzioni e +2.809 maschili) e positiva solamente per i lavoratori italiani, soprattutto, dopo anni di forti cali, a crescere nel 2017 sono state le assunzioni dei giovani (+ 6.883 unità; ma +1.395 tra i 30-54enni e +1.945 tra i 55enni e oltre).
Per tipologia di contratto nel 2017 il tempo indeterminato in senso stretto resta sostanzialmente stabile, nel senso che cala di sole 44 unità, ma crescono le assunzioni del contratto a tempo indeterminato in senso lato, riferito all’apprendistato (+ 918 assunzioni).
Crescono soprattutto il lavoro somministrato (+3.242 unità) importante perché specchio dell’attuale fase positiva che sta attraversando il mercato del lavoro trentino (è infatti spesso utilizzato dalle imprese per fare fronte ai picchi di produzione).
Anche i dati degli iscritti ai Centri per l’Impiego sono in netto miglioramento: i disoccupati iscritti a fine dicembre 2017 (39.904) sono 1.828 in meno rispetto a dicembre dell’anno prima.
Un altro dato positivo è la crescita delle persone che si sono cancellate dalle liste perché hanno trovato un’occupazione: +429, passando dalle 13.651 uscite dei dodici mesi del 2016 alle 14.080 dei dodici del 2017 (in più di sette casi su dieci l’iscrizione decade a seguito di un avviamento al lavoro). Della maggior domanda di lavoro delle imprese trentine hanno dunque beneficiato anche gli iscritti ai Cpi.
Notizie positive, infine, anche sul fronte degli ammortizzatori sociali; tra gennaio 2018 e gennaio 2017 le ore di cassa integrazione guadagni sono diminuite di 223.211 unità e del 98,6%.
Questo primo dato del 2018 fa seguito a dodici mesi del 2017 in cui le ore di cassa integrazione guadagni erano diminuite di 221.795 unità e del -14% (passando in termini di lavoratori equivalenti dagli 820 del 2016 ai 707 dell’anno successivo).
I dati amministrativi (Agenzia del Lavoro) sono in linea con i dati Istat. Anche per Istat il 2017 ha rappresentato un anno di svolta per il mercato del lavoro trentino. Progressi si registrano sia sul versante di un’aumentata partecipazione e occupazione, sia per il calo della disoccupazione.
Rispetto al 2016, si contano 5.400 occupati in più e quest’aumento è stato sufficientemente forte da assorbire per intero i nuovi ingressi nel mercato del lavoro (+2.700 attivi) e ridurre in egual modo le persone in cerca di lavoro (-2.700).
Gli indicatori del mercato del lavoro sono dunque in miglioramento. In particolare il tasso di occupazione aumenta dal 66,0% del 2016 al 67,6% del 2017 e quello della disoccupazione cala dal 6,8 al 5,7%.
La dinamica dell’anno è stata in Trentino più positiva rispetto al Nord-Est (e anche all’Italia). Anche nel Nord-Est il tasso di occupazione è salito, ma dello 0,8 e il calo della disoccupazione si è fermato a mezzo punto percentuale.
Rispetto ai mercati del lavoro limitrofi, quello trentino si distingue dunque nel 2017 per un maggior tasso di occupazione (67,6% contro il 67,4%) e soprattutto per una più bassa disoccupazione (5,7 e 6,3%).
In Trentino i miglioramenti sono stati soprattutto sul versante dell’offerta di lavoro femminile.
La flessione della disoccupazione è stata in valori assoluti sostanzialmente equilibrata per genere (-1.400 maschi e -1.300 donne alla ricerca di lavoro), ma i progressi sul versante dell’occupazione sono stati quasi solo femminili (+5.300 lavoratrici e solo +100 maschi).
Di conseguenza mentre il tasso di occupazione maschile è rimasto nel 2017 fermo al 73,0%, quello femminile è cresciuto di tre punti percentuali passando dal 59,1 al 62,1%; il tasso di disoccupazione maschile è calato dal 6,6 al 5,7% (-0,9) e allo stesso risultato è arrivato quello femminile ma con una flessione superiore, pari a 1,4 punti (dal 7,1 al 5,7%).
Segnali molto positivi si rincontrano finalmente anche per quanto riguarda il mercato del lavoro dei giovani. Il tasso di occupazione è aumentato di 2,8 punti tra i 15-24enni (dal 21,1 al 23,9%) e di 1,8 tra i 25-3enni (dal 73,4 al 75,1%); quello della disoccupazione tra i giovanissimi è calato dal 24,2 al 20,1% e tra i 25-34enni dall’8,7 all’8,4%.
I giovani trentini sono meno colpiti dalla disoccupazione rispetto a quelli (dato medio) delle regioni del Nord-Est (20,6% tra i 15-24enni e 8,9% tra i 25-34enni).
Per settore di attività, nel 2017 l’occupazione cala leggermente solo in agricoltura (-400), cresce, invece, di 1.300 unità nel secondario (+900 nel manifatturiero ma anche +400 nelle costruzioni) e aumenta di 4.500 il numero di lavoratori del terziario (per l’ottima stagione turistica estiva e invernale di 3.800 nei comparti del commercio, alberghi e ristoranti e di 700 in quelli rimanenti).
Dei 5.400 occupati in più rispetto al 2016, la maggioranza (4.100) sono lavoratori alle dipendenze.