Il Frecciarossa è uscito dai binari a 280 km/ora

I due macchinisti morti sono Giuseppe Cicciù di 51 anni e Mario Di Cuonzo di 59. I feriti sono 31.
Ma, come dicono gli esperti, poteva essere una carneficina, perché il Freccciarossa procedeva a una velocità di 280 km/ora.
Per fortuna alle 5.33 di mattina, quando è accaduto il sinistro, c’erano solo quei 31 passeggeri.
Quelli delle due carrozze di testa ricordano che i vetri erano scoppiati e che la carrozza si muoveva come sull’«ottovolante». Temevano di morire, ma poi per fortuna il convoglio si è fermato.
Non si conoscono ancora le cause dell’incidente, ma si parla di problemi a uno scambio, anche se ci pare singolare che su una linea protetta per treni superveloci ci siano scambi. Attenderemo aggiornamenti.
Il traffico ferroviario è in tilt, perché è stato dirottato tutto sulla linea dei treni tradizionali.
 
 
Gli esperti del nucleo specializzato in disastri ferroviari della Polfer sono al lavoro affiancando i colleghi del Compartimento della Lombardia.
Dopo l’attivazione a cura del Direttore del Servizio Polizia Ferroviaria, il personale del N.O.I.F. (Nucleo Operativo Incidenti Ferroviari) è arrivato sul luogo del disastro nell’immediatezza, mettendosi subito a disposizione della Procura titolare delle indagini.
Il Nucleo è stato istituito nel 2011 con decreto del Capo della Polizia, a seguito della tragedia di Viareggio, per fornire all’A.G. un supporto qualificato nelle attività di investigazione, proprie della polizia giudiziaria, in un settore estremamente tecnico e complesso come quello ferroviario.
Il gruppo, che si avvale di professionalità Polfer presenti sul territorio, è coordinato dal V.Q. Marco Napoli. L’esperienza italiana è stata condivisa anche a livello europeo, all’interno del network di Polizie Ferroviarie RAILPOL, dove la responsabile del Nucleo ha assunto il ruolo di leader nello specifico gruppo di lavoro dedicato alle indagini sugli incidenti ferroviari.