Il Consiglio d'Europa: «Fare leggi contro le bufale sul web»
Relatrice Adele Gambaro: «Possono avere ripercussioni sulla democrazia»
Leggi e meccanismi per combattere la disinformazione e la manipolazione dell'opinione pubblica, sia a livello nazionale che internazionale.
È quanto chiede il rapporto «media online e giornalismo: sfide e responsabilità» scritto dalla senatrice italiana Adele Gambaro (AlDe) e approvato all'unanimità dalla commissione cultura dell'assemblea parlamentare.
«La questione delle notizie false messe in circolazione, in particolare attraverso internet – dice la Gambaro all'ansa – diventa ogni giorno più urgente, e i fatti dimostrano quanto l'argomento sia importante non solo per chi fa politica ma per tutti i cittadini per le ripercussioni che può avere sulla democrazia.»
Condividiamo in pieno, perché al di là delle «ripercussioni sulla democrazia» hanno certamente effetti negativi sulla stampa in genere, in particolare alla stampa online. La credibilità del mezzo in internet non deve essere messa in discussione da quattro cialtroni che non sanno fare il proprio lavoro.
Ma non vanno dimenticate le «notizie» false che vengono veicolate dai social network. Se un giornalista in genere e il direttore di un giornale in particolare possono già oggi essere sanzionati dall’Ordine dei Giornalisti, le «bacheche» virtuali come Facebook sono libere di pubblicare quello che vogliono.
Basti pensare a quanti illustri personaggi vengono dati per defunti quanto invece erano vivi e vegeti. O, viceversa, la morte di Paul Newman che con una certa regolarirtà viene fatto morire ripetutamente.
Giustamente ci vuole una legge che punisca anche i mistificatori non giornalisti, cioè non garantiti da un ordine professionale.