Autotrasporto, anche il Trentino aderisce alla giornata di mobilitazione di Unatras
Una delegazione dei rappresentanti di categoria ha incontrato l’assessore provinciale Mauro Gilmozzi: «Dal Governo ancora nessuna risposta»
Anche il Trentino aderisce alla giornata nazionale di mobilitazione dell’autotrasporto promossa da Unatras, l’associazione che riunisce le principali sigle del mondo dei trasporti.
Una delegazione di FAI Conftrasporto e della sezione trasporti dell’Associazione Artigiani hanno incontrato stamattina l’assessore provinciale Mauro Gilmozzi per rappresentargli i contenuti del malcontento.
Sono molti i nodi sui quali Unatras attende ancora risposte dal Governo. Si tratta, in particolare, della determinazione mensile dei costi di esercizio dei servizi di autotrasporto, della trasparenza del mercato nazionale e internazionale, delle sanzioni effettive per i ritardi nei pagamenti, le autorizzazioni per i trasporti eccezionali e, non da ultimo, il funzionamento delle motorizzazioni civili.
Anche il Trentino aderisce alla protesta: stamattina una delegazione composta dal vicepresidente di FAI Conftrasporto, aderente a Confcommercio Trentino, Andrea Pellegrini e Claudio Comini, presidente della sezione trasporti dell’Associazione artigiani si sono incontrati, assieme ai rispettivi segretari di categoria Maurizio Lavarian e Andrea de Matthaeis, con l’Assessore provinciale Mauro Gilmozzi per illustrargli i contenuti della protesta.
«C’è una delusione molto forte rispetto alla politica dei trasporti che è la naturale conseguenza di aspettative disattese – si legge nella nota di Conftrasporto – una conclusione alla quale gli autotrasportatori sono giunti dopo lunghi mesi di silenzi.
«Al centro, i mancati riscontri su alcuni temi cruciali per la categoria, per i quali, secondo Conftrasporto, il Governo, e non solo il ministero dei Trasporti, avrebbe dovuto impegnarsi.
«Per risolvere certe situazioni è necessario che ci sia un coordinamento, un punto di riferimento ben preciso. Altrimenti accade, com’è successo, che i rappresentanti della categoria firmino un protocollo d’intesa con i rappresentanti di un ministero e poi quell’impegno, frutto di mesi di trattative e di lavoro, finisca col diventare carta straccia.»