Addio, Alcide Berloffa, padre della nostra attuale Autonomia

Sottovalutato da Trentini e Altoatesini, fu grazie a lui se l'Alto Adige non divenne la nostra Irlanda del Nord

Alcide Berloffa è stato uno dei più importanti costruttori dell'Autonomia delle nostre Province, perché ha dedicato tutta la sua vita a trovare con lungimiranza, passione e determinazione la pacificazione etnica della nostra regione.
Ha saputo avviare e mantenere il dialogo negli anni più bui delle relazioni tra Italiani e Sudtirolesi.

È divenuto il naturale presidente della Commissione dei 19 dal 1° settembre 1961, l'indomani della Notte dei Fuochi (Vedi nostro articolo), quando venne codificato il concetto del «Los von Trient».
Allora venne messa in crisi l'esistenza stessa della nostra Autonomia, ma lui seppe vedere il giusto nelle aspirazioni dell'Alto Adige.

Per essere concreti, in modo che lo comprendano i giovani che l'Autonomia se la sono trovata fatta, è bene ricordare i due valori fondamentali costruiti dal personaggio che oggi abbiamo accompagnato al suo ultimo viaggio.
Entrambi vanno rapportati nella Democrazia Cristiana di allora, quando c'erano due correnti, una a Trento, una a Bolzano... più una fra Trento e Bolzano, dove seppe militare Berloffa.

Il primo è che la linea intransigente di Magnago venne mitigata solo da lui, perché condivise le logiche istanze di una maggioranza etnica tedesca, certo fino all'ultimo che la convivenza fosse possibile.
Ultimamente lui stesso definì troppo rigida, rispetto all'attualità della Storia, quella necessità di intransigente separatismo etnico tuttora immutato dai tempi di Magnago, quando ormai è superato dall'evoluzione dei tempi.

Il secondo va ricercato in quanto seppe costruire presso gli Italiani di Trento. I quali lo considerarono quasi come un traditore dell'italianità.
La creazione di due province al posto di una regione controllata dall'etnia italiana, non venne gradita dai suoi compagni trentini.
Ma lui proseguì con perseveranza nel suo disegno, che oggi appare come il più illuminato.

Venne sottovalutato sia dai Tedeschi che dagli Italiani.
Oggi però sappiamo che fu grazie a lui se l'Alto Adige non divenne come l'Irlanda del Nord.
Addio dunque a un grande uomo della nostra regione, al quale solo il tempo darà la giusta dimensione nella Stroria.

G. de Mozzi