Quindi parlò il presidente della Pro Loco del Bondone
Il dottor Sergio Costa interviene per placare gli animi in una discussione sul Planetario alle Albere che è uscita dai binari del buonsenso
Il MUSE ha inviato alla nostra redazione un commento riguardante un articolo con intervista pubblicato dal giornale l’Adige in merito ai sondaggi attivati per valutare il progetto del Planetario che potrebbe sorgere nei pressi delle Albere.
Beh, è politica del nostro giornale non riportare interventi di altre testate né tanto meno pubblicare critiche di sorta non raccolte da noi.
Possiamo solo dire che il rapporto dialettico tra i soggetti coinvolti non è proprio uno dei più edificanti.
Tuttavia, dato che il presidente della Pro Loco del Bondone, dottor Sergio Costa, ha inviato al prof. Zecchi (intervistato dall’Adige) una lettera critica con toni moderati, pensiamo di poterla pubblicare perché costruttiva.
Egregio Prof. Stefano Zecchi, a sua insaputa, lei è anche socio della Pro Loco Monte Bondone fino al 2020 compreso, perché subentrato al precedente presidente Marco Andreatta. Bene, essendo quindi di fatto io il suo presidente, la debbo riprendere per comportamento non adeguato nei confronti di un suo collega. Infatti, Michele Lanzingher è anche socio della Pro Loco Monte Bondone. Mi hanno insegnato che i panni, più o meno sporchi che siano, si lavano sempre in casa. Definendo il sondaggio lanciato dal Muse in merito al planetario «una cosa da idioti», ha offeso in maniera volgare sia il suo direttore, che non lo merita di certo, sia i mille che hanno risposto positivamente all’iniziativa in rete, screditando l’istituzione stessa che lei rappresenta. Non mi piace l’incipit della sua intervista, non mi piace il suo linguaggio con cui esprime il giudizio tranchant. È lo stile che purtroppo vediamo e sentiamo con pena da tempo ogni giorno in televisione tra i due vice presidenti del Consiglio che riverberano negatività e il non rispetto dell’altro nei confronti dei cittadini, che bene o male assorbono e a loro volta riverberano negativamente. Una catena da interrompere. Posso condividere per certi aspetti alcune sue critiche, ma le stesse potevano essere espresse in altri termini, senza sconti, ma educatamente, con uno stile che dovrebbe addirsi a un Presidente del Muse, istituzione di prestigio del Trentino. Vedo, comunque, che in questo caso ha trovato un alleato in Vittorio Sgarbi che però non ha dato della capra a nessuno, pur facendo critiche pungenti. Bene, tagliamo la testa al toro, propongo di realizzare l’osservatorio alle caserme austro-ungariche delle Viote... due piccioni con una fava, considerato che il Muse ha già due antenne in loco, il giardino botanico e la terrazza delle stelle. Ne vogliamo parlare? Sergio Costa |