Insieme con l’ANPI di Vicenza in ricordo dei partigiani caduti
Appuntamento per sabato 3 maggio alle ore 11 a Vattaro, davanti al monumento ai caduti e ai 7 partigiani
L’ANPI di Trento e di Vicenza hanno organizzato una manifestazione per sabato 3 maggio alle ore 11 a Vattaro, davanti al monumento ai caduti e ai 7 partigiani.
Mario Bailoni - medaglia d’argento – artigliere di Vigolo Vattaro – primo caduto militare in Italia alle Caserme di Trento nella notte dell’8 Settembre 1943.
Con lui cadde anche il maggiore Alboino de Iuliis – medaglia d’oro. A Trento, gli scontri nell’estremo tentativo di difesa dall’aggressione tedesca furono 50.
I 7 partigiani falciati dai tedeschi a Vattaro il 4 maggio 1945:
Gianna Troselli – Pasquale Arduini – Rodolfo Corradi – Giovanni Cera – Giovanni Cera (omonimo) - Romeo Pienner – Domenico Zotti.
Come per una beffa crudele del destino, finita la guerra, i tedeschi in ritirata dall’Altopiano di Asiago verso Trento lasciano ancora un’inutile scia di sangue a Vattaro.
I disarmi e la resa di reparti tedeschi erano già stati messi in atto a Lavarone dove con i partigiani dei «7 Camini» erano già arrivate le truppe inglesi.
Forse anche per informazioni sbagliate, si dice che altri reparti tedeschi si sarebbero consegnati a Vigolo Vattaro.
Non era così. I partigiani a bordo di un’autocorriera non hanno nemmeno il tempo di arrivare a Vattaro che, ad attenderli, sopraggiunti dal Comando di Caldonazzo, ci sono dei mezzi corrazzati tedeschi con i mitragliatori piazzati.
Un partigiano «Il Bolzanino», che sa il tedesco, scende dal pullman con altri trenta partigiani per parlamentare e forse per intimare la consegna delle armi.
Non ha nemmeno il tempo di aprire bocca che è immediatamente falciato dal fuoco tedesco.
Il comandante delle Fiamme Verdi della Divisione «Ortigara» - Giulio Vescovi «Leo» - maggiore degli alpini - lancia l’urlo «qui ci ammazzano tutti!».
La sparatoria è terribile. Sette partigiani rimangono colpiti a morte.
Gli altri riescono a fuggire. Lo scontro mortale costituisce un trauma terribile anche per gli abitanti del paese.
Il giorno dopo a Vattaro sfilano per la strada gli americani. La guerra è davvero finita.