«Piano vino»: si lavora sull’indicazione delle priorità
Iniziato il confronto sul ruolo e i compiti che avrà la «cabina di regia»
Un organismo di consulenza di alto
profilo che indichi la strada per il futuro al settore
vitienologico trentino e che sia di supporto agli attori del
settore (cooperazione, vignaioli, industriali, Camera di
commercio), a Provincia e Fondazione Mach.
Questa dovrà essere, soprattutto, la «cabina di regia» chiamata a
coordinare, dando unicità e coerenza d'impostazione, l'azione
svolta dai vari soggetti.
È quanto si è convenuto oggi nel corso dell'incontro del
comitato ristretto costituito il 17 febbraio scorso a San
Michele all'Adige per dare continuità al dossier elaborato dalla
Fondazione Mach.
Convocato dall'assessore all'agricoltura Tiziano Mellarini, il
comitato (oltre a Mellarini, Francesco Salamini, Diego Schelfi,
Adriano Dalpez, Nicola Balter, Luigi Togn) ha discusso in modo
aperto e franco quali dovrebbero essere le competenze della cabina
di regia, e quale il ruolo nel rispetto delle prerogative e compiti
dei singoli soggetti, ad iniziare dall'attuale Consorzio Vini al
quale la legge demanda le attività di tutela e controllo.
Una discussione che richiede ulteriori approfondimenti e che, prima
di decidere la composizione della futura cabina di regia del vino
trentino, dovrà approdare - questa l'esigenza espressa da tutti i
componenti del comitato ristretto - all'indicazione puntuale delle
priorità da fissare nell'agenda.
Sul tappeto, in particolare, i temi legati alla qualificazione
della produzione vinicola provinciale, la riduzione dei
fitofarmaci, la creazione di distretti del vino, l'OCM
vino ed infine la promozione.
Tutto questo partendo dall'analisi della situazione attuale e dalle
linee indicate sia nel dossier della Fondazione Mach, sia dal
«Documento Pedron» redatto per conto della Federazione trentina
della cooperazione.