Drodesera: martedì 30 luglio arriva al giro di boa

La serata centrale del festival sarà dedicata al premio internazionale per la performance ideato da Centrale Fies

Arriva al giro di boa la XXXIII edizione di Drodesera, svelando il «cuore» di MEIN HERZ: domani – martedì 30 luglio – la serata centrale del festival sarà infatti dedicata a Live Works_ performance art award, premio internazionale per la performance ideato da Centrale Fies in collaborazione con Viafarini DOCVA.
Dopo il lancio del bando di febbraio e la scelta di sette progetti (dei 285 inviati), Centrale Fies ha messo a disposizione dei selezionati la sua struttura, assegnando a ciascuno una borsa di produzione di 500 euro e dieci giorni di residenza a Fies: nel corso della serata conclusiva, i lavori dei finalisti saranno presentati per la prima volta al pubblico e la giuria di Live Works – composta da Anna Bandettini (La Repubblica), Gundega Laivina (Homo Novus Festival, Riga), Francesca Grilli (artista) Umberto Angelini (Uovo performing arts festival), Franco Trentalance (attore), Emanuele Masi (Bolzano Danza) – proclamerà il vincitore del premi finale di 1.000 euro, oltre a un ulteriore periodo di residenza in Centrale.
 
Gli artisti e le opere in gara sono: Francesca Banchelli (Our soul is a presence), i cui lavori, al confine tra il visivo e la performance sono stati esposti in numerosi spazi italiani e internazionali.
Franco Ariaudo, Emanuele De Donno e Luca Pucci (Ex Aequo), interessati ad esplorare gli spazi comuni tra la dimensione ludico-sportiva e quella artistica.
Sabina Grasso (nelle foto), altra artista internazionale, il cui Empty and Shadow porta avanti una riflessione sulle relazioni, proiettandole in una performance psico-fisica ispirata alle arti marziali tailandesi.
Giovanni Morbin, che dal 1978 conduce una ricerca sul corpo e sui comportamenti – a MEIN HERZ con Blu Oltremare – Ibridazione 9; Jeanne Moynot & Anne-Sophie Turion, la cui poetica si muove tra suggestioni cinematografiche e teatrali, per fare emergere la transitorietà e l’unicità dell’evento performativo (Frightenight).
Curandi Katz, che dal 2008 porta avanti progetti artistici che creano azioni ed eventi empatici che funzionano come catalizzatori per la partecipazione, la collaborazione ed i desideri (Word for word – parola per parola) Serena Osti (La legge di Jante), il cui percorso artistico si distingue per uno sguardo costante sul contemporaneo, sulle sue ossessioni e sui suoi prodotti.