Il Consiglio Provinciale ha deciso di sostenere la stampa gratuita

Unanimità per il testo unificato dei disegni di legge di Civettini e Rossi sulla promozione dell'informazione locale

A circa un mese dalla legge del Parlamento Italiano, che riconosce la stampa online equiparandola sostanzialmente agli altri mezzi di comunicazione consolidati, anche il Consiglio Provinciale di Trento è giunto a un’importante decisione.
È stata approvata all’unanimità – e questo ci fa grande piacere – la legge che stanzia il finanziamento della stampa locale gratuita. 
Si parla dunque di emittenti radiotelevisive e di stampa online, come ad esempio l’Adigetto.it.

Lo spirito, enunciato da Civettini e sostenuto da Rossi, vuole che la legge non sia finalizzata a conservare l’occupazione (per questi aspetti ci sono altre leggi provinciali), ma a elevare il livello di professionalità dell'informazione.
Il principio, enunciato da Rossi e sostenuto da Civettini, è che la Provincia autonoma di Trento è paragonabile a un piccolo ma vero e proprio stato, con la necessità di parlare ogni giorno di provvedimenti legislativi e amministrativi.
L’auspicio, sostenuto da Filippo Degasperi (M5s), è che in questo modo – cioè il finanziamento ex lege e non ex delibera – si garantisca la pluralità dell’informazione.

Il Consiglio ha poi discusso e approvato a pieni voti (29) il testo unificato «Interventi di promozione dell’informazione locale», in cui sono confluiti i disegni di legge di Civettini di Civica Trentina e del presidente della Giunta Ugo Rossi.
Claudio Civettini ha illustrato il ddl di cui è primo firmatario evidenziando che «i sistemi di comunicazione si stanno evolvendo molto velocemente. Compito dell'ente pubblico è conseguentemente quello di darsi una finalità evitando di ridursi a bancomat di qualche editore.
«Ecco perché – ha proseguito – è importante un disegno di legge che metta un paletto occupazionale anche se senza entrare nel dettaglio dei meccanismi di natura squisitamente sindacale.»
Civettini ha ricordato che le audizioni in commissione hanno permesso un confronto grazie alla quale si è arrivati ad un'intesa «favorita dal collega Passamani» grazie alla quale la legge promuove un cambiamento.
«La questione non è di piccola economia – ha concluso Civettini – ma un qualcosa in più in termini di risposte concrete che se sarebbe stato meglio dare prima.»
Anche i siti internet degli organi di informazione cartacei – ha concluso Civettini – se non saranno la fotocopia del giornale tradizionale, potranno trarre benefici da questa nuova legge.»
 
Il presidente Rossi, secondo firmatario del testo unificato, ha ringraziato Civettini per il lavoro portato avanti assieme anche con il contributo del consigliere Passamani che ha coordinato il gruppo di lavoro che ha portato a questo disegno di legge condiviso.
Questo ddl per Rossi «va nella direzione di contribuire con le risorse pubbliche non a un'attività economica in quanto tale ma ad un aspetto che ha a che fare con la qualità della nostra democrazia e della nostra autonomia.
«Visto che in questo territorio vi è una forte vicinanza dei cittadini ai centri decisionali e amministrativi, è giusto che l'informazione in una logica di servizio pubblico assuma un valore ancor più importante.
«Questo è garantito da un patrimonio di esperienze e professionalità che hanno portato allo sviluppo di posti di lavoro e di professionalità specifiche.
«Il livello delle nostre emittenti è superiore alla media delle altre regioni italiani ed è quindi giusto che oggi esso trovi un riconoscimento normativo.
«Questo patrimonio oggi è tuttavia minato dalla crisi economica. Ecco perché il provvedimento punta anche a sostenere le emittenti purché osservino alcune condizioni precise e il cui mantenimento sarà da verificare.
«Sarà il Corecom a vigilare sull'applicazione della legge. Corecom che convocherà anche una conferenza annuale sull'informazione. La deliberazione attuativa prevede la riduzione dei contributi in relazione al minore impiego di personale rispetto a quanto indicato nella domanda di concessione del sostegno economico.
«Quanto alle dotazioni finanziarie la legge prevede all'articolo 9 un milione di euro all'anno per il 2016, 2017 e 2018.»
Rossi ha concluso sottolineando che rispetto all'evoluzione del settore dell'informazione locale, questo ddl è uno strumento che consente un riconoscimento del ruolo di queste aziende, di utilizzare risorse pubbliche per i soggetti che offrono questo servizio e di fronteggiare alcune criticità determinate dalla crisi.
Rispondendo infine alle domande di un'interrogazione presentata dal consigliere Degasperi (M5s), Rossi ha evidenziato che le risorse previste da questo ddl sono destinate a chi fa un servizio pubblico di informazione indipendentemente dalle situazioni di crisi, per le quali esistono altre normative.
 
Rodolfo Borga (CT) ha condiviso il ddl proposto in primo luogo da Civettini, pur rilevando che questo testo non è fatto per sostenere delle imprese né per garantire dei posti di lavoro.
«Questo ddl sostiene un'informazione che incontra oggi non pochi problemi di sopravvivenza a livello locale e soprattutto per sostenere la professionalità e il pluralismo dell'informazione per cui verranno operati dei controlli sulle imprese che godranno di questi contributi.
«Un minimo di informazione, perché sia garantita richiede un minimo di personale. Si tratta di assicurare quindi che chi fa informazione lo faccia in modo professionale utilizzando personale in possesso di una qualifica e di garantire il pluralismo.
«Il problema del pluralismo dell'informazione infatti in Trentino esiste e laddove interviene la Provincia occorre assicurare che l'informazione sia plurale e qualificata.
«Per questo occorre il ricorso a professionisti e a personale qualificato per poter garantire un'informazione degna di questo nome.»
 
Filippo Degasperi del M5s ha espresso qualche perplessità in merito a questo intervento legislativo.
«Sarebbe condivisibile se non si limitasse a sostenere alcune imprese e avesse un obiettivo più ampio, – ha detto. – I dubbi riguardano come questo ddl viene recepito da chi potrebbe beneficiare di questo intervento.
«Si pensa infatti che questo intervento legislativo sarebbe necessario a seguito di una drastica riduzione degli incarichi affidati dall'ente pubblico. Senonché, stando ai dati raccolti da Degasperi, nell'ultimo triennio la riduzione delle commesse pubbliche è stata rilevante ma non tale da giustificare il taglio dell'occupazione in qualche caso anche consistente.
«I numeri forniti dal presidente Dorigatti vedono un aumento degli incarichi affidati alle emittenti locali dal Consiglio provinciale. I problemi di qualche impresa non sono legate quindi al calo dei contributi pubblici. Anche i costi per il personale sono già stati ridotti e adeguati alla riduzione dei ricavi delle emittenti. Non si giustifica quindi insistere a chiedere l'intervento pubblico per sopperire a questa involuzione.
«Apprezzabili sono invece per Degasperi gli obiettivi del ddl, a partire dalla volontà di promuovere il pluralismo. Oggi a Giunta e maggioranza sono riservati spazi informativi pari all'80% del totale. Si tratta allora di verificare se questo pluralismo si realizzerà visto che è ancora lontano dall'essere raggiunto.
«Condivisibile è anche il sostegno dell'occupazione, per accertare il mantenimento del quale il consigliere del M5s ha depositato un secondo ordine del giorno.»
Degasperi ha ricordato che il ministero dello sviluppo economico contribuisce con 200.000 all'informazione locale.
 
Claudio Cia (Misto) ha preannunciato il proprio voto favorevole al ddl e chiesto alcuni chiarimenti sui contributi condizionati al mantenimento dei livelli occupazionali del personale dipendente.
«Non si capisce se nella domanda per ottenere il contributo l'emittente è obbligata a conservare l'organico nella sua totalità, sia giornalisti che collaboratori.»
Civettini ha risposto a Cia che il disegno di legge prevede che all'interno della concessione dei contributi vi sia una gradualità legata ai punteggi che evidenziano il mantenimento o meno del personale giornalistico o tecnico.
«Nessuno dev'essere privilegiato perché questa non è una legge bancomat ma che premia anche chi intraprende un'attività editoriale.»
 
 Via libera unanime a due ordini del giorno di Degasperi 
Il consiglio ha approvato all'unanimità (28 voti) i due ordini del giorno collegati alla legge proposti da Filippo Degasperi (M5s).
Con il primo, emendato sia nella premessa sia nel dispositivo con il presidente Rossi, la mozione impegna la Giunta a verificare che le imprese beneficiarie dei contributi assicurino il pluralismo dell'informazione e la diffusione di contenuti informativi di interesse locale attraverso adeguati ed equilibrati spazi di informazione per tutti i soggetti politici.

Con il secondo ordine del giorno di Degasperi, anche questo modificato e sottoscritto d'intesa con il presidente Rossi, il Consiglio impegna la Giunta a verificare la coerenza tra gli impegni occupazionali assunti dall'impresa beneficiaria dei contributi e la possibilità che il beneficiario possa assicurare il raggiungimento delle finalità previste dalla legge.
Organizzazione congruenza tra impegni occupazionali indicati nella domanda di contributo e possibilità da parte del beneficiario di assicurare il mantenimento dei livelli occupazionali del personale dipendente indicati nella domanda di concessione del contributo stesso.
Otto gli emendamenti agli articoli del ddl, tutti sottoscritti da Civettini e dal presidente Rossi e approvati all'unanimità.