L’omelia commossa di mons. Lauro al funerale di Fabrizio Forti
Il Duomo di Trento pieno di gente comune e di coloro che lo hanno visto all’opera per alleviare le sofferenze altrui
Al funerale di padre Fabrizio Forti, celebrato in tarda mattinata al Duomo di Trento, c’erano i rappresentanti delle persone che hanno beneficiato della sua carità, ma c’era anche tanta gente comune a testimoniare con la propria commozione la sofferenza per la scomparsa di frate che ha passato la sua vita e dedicato la sua fede alla gente che soffre.
C’erano le autorità carcerarie che lo hanno visto consumarsi per dare speranza ai detenuti, c’erano le associazioni di volontariato e, va da sé, c’era il Vescovo Lauro che ha voluto celebrare di persona la liturgia.
«Assumiamoci, come comunità, la responsabilità di farci carico dei poveri, i suoi poveri anzitutto, e i carcerati del nostro Trentino, – ha detto in un passaggio della sua omelia il vescovo di Trento. – La sua profezia diventi la profezia dell’intera Chiesa e dell’intera comunità trentina. Facciamoci carico, tutti insieme, della mensa e del carcere. Sarebbe il regalo più bello che possiamo fargli!»
Rivolgendosi alla Chiesa trentina, monsignor Tisi ha aggiunto: «La testimonianza di padre Fabrizio sia per te incoraggiamento a metterti il grembiule e passare a servire. Non attardarti solamente nell’ammirarlo, prova a imitarlo.»
E ancora: «Questo tuo figlio, cara Chiesa di Trento, ti ha pungolato, ti ha invitato a muoverti, ti ha rivolto delle critiche. L’ha fatto perché ti voleva bene, ti amava e sentiva che non poteva fare a meno di te, non voleva andare dai poveri senza di te.»