L'Operetta torna al Teatro Sociale: La Principessa della Csárdas

La partitura musicale di Emmerich Kálmán sarà in scena mercoledì 19 marzo con Susie Georgiadis nel ruolo di Sylvia

Dopo il successo della prima edizione, la rassegna L'Operetta a Trento sarà in calendario anche quest'anno al Sociale con un doppio appuntamento che vedrà sul palcoscenico dello storico teatro cittadino la Compagnia «Teatro Musica Novecento».
Torna dunque sulle scene un genere di spettacolo da sempre gradito al pubblico trentino e capace di offrire un momento di leggerezza all'insegna del buon gusto, caratterizzato da un'eccellente caratura musicale e da un allestimento di qualità e di ampio impegno professionale con orchestra in sala, corpo di ballo, e una compagnia di specialisti composta da cantanti di grande qualità vocale, attori e caratteristi di brillante comunicativa.
Il primo spettacolo è in calendario per mercoledì 19 marzo con un capolavoro dell’operetta danubiana, «La Principessa della Csárdas» di Imre (Emmerich) Kálmán.
 
È l’operetta danubiana per eccellenza, attraversata dallo spirito magiaro della csárdas e dal raffinato incanto del valzer viennese che si fondono in un'apoteosi della leggerezza.
Rappresentata per la prima volta a Vienna nel novembre del 1915, è espressione dell’ultimo, radioso crepuscolo di un mondo che, alle soglie del primo conflitto mondiale, sta per essere definitivamente travolto.
La rigogliosa raffinatezza delle melodie, insaporite da numeri e duetti di elegante arguzia e brillantezza ritmica, hanno incantato pubblico e critica, ma anche musicologi e musicisti, e tra questi lo stesso Puccini. 
 

 
L'operetta, che sarà rappresentata in lingua italiana, si apre con la festa d'addio per la celebre cantante Sylva Varescu (in scena il soprano Susie Georgiadis) organizzata al cabaret «Orpheum» di Budapest alla vigilia della sua partenza per l'America.
Nel corso del ricevimento, al giovane Conte Edvino (Antonio Colamorea), che ama riamato la diva, giunge però l'ordine del Principe di Lippert-Weylersheim suo padre che, determinato a troncare il rapporto del figlio con la canzonettista, lo fa richiamare a Vienna.
Edvino ubbidirà, ma prima firmerà un contratto che lo impegna a sposare Sylva entro otto settimane.
Il Conte Boni (Alessandro Brachetti) rivela però a Sylva che Edvino sta per fidanzarsi, per volere del padre, con la Contessina Stasi (Silvia Felisetti), sua cugina.
 
Il secondo atto è ambientato a Vienna, nel palazzo dei Conti Lippert-Weylersheim.
Sono passate diverse settimane, ed è in corso un altro festeggiamento: quello per il fidanzamento di Edvino con Stasi.
Durante le celebrazioni, giunge però a Palazzo il Conte Boni con Sylva, che egli presenta come sua consorte.
Tuttavia, sebbene lei neghi, qualcuno fra i presenti riconosce nella donna la famosa cantante, la «Principessa della Czardas».
Ma Boni, che è in realtà innamorato di Stasi, annuncia a sorpresa il divorzio da Sylva. Edvino è felicemente colpito dagli accadimenti e si entusiasma al pensiero che ella sia ora contessa.
Avrebbe, infatti, provato vergogna a sposare una semplice canzonettista. Sylvia però, ferita nell’orgoglio, si ribella.
 
Sopraggiunge, durante la festa, Feri von Kerekes (Fulvio Massa), un aristocratico viveur, che conversando col Principe gli rivela che anche Annilte, la mamma di Edvino, era una in passato una cantante di Cabaret.
Viene così a cadere il motivo dello scandalo di un matrimonio tra un principe e una canzonettista e così Edvino può finalmente coronare il suo sogno d’amore con Sylva, mentre il Conte Boni è pronto ad accogliere Stasi come sua sposa.
 
Celebri, alcune grandi pagine affidate ai protagonisti quali Haia! Haia!, L'ora d'amor, Canta un coro d'angioletti e, inoltre, la marcia Furbetta divetta, la canzone di Boni Ma senza donne e il duetto comico E’ questo amore, l’amore sciocco.
Lo spettacolo, affidato alla regia di Alessandro Brachetti, vedrà impegnati anche Francesco Mei (il Generale Rushdorf) e Marco Falsetti (il  Principe Leopoldo Maria). Nel golfo mistico l'Orchestra Cantieri d’Arte diretta da Stefano Giaroli. Le coreografie di Salvatore Loritto saranno affidate al Corpo di Ballo Accademia.
 
Mercoledì 19 marco il sipario del Teatro Sociale si alzerà su «La Principessa della Csárdas»  alle 20,30. 
 
 Imre (Emmerich) Kálmán
E' nato a Siófok, sulla costa sud del Lago Balaton in Ungheria (al tempo parte dell'Impero austro-ungarico), da una famiglia ebrea.
Inizialmente desiderava diventare un pianista da concerti ma, a causa di una precoce artrite, si concentrò invece sulla composizione.
Studiò teoria musicale e composizione all'Accademia Reale Nazionale Ungherese di Musica (poi Accademia Musicale di Budapest), dove fu compagno di studi di Béla Bartók e Zoltán Kodály. Il suo primo successo fu Tatárjárás (Manovre d'autunno), rappresentata a Budapest nel 1908.
 
Trasferitosi a Vienna, acquistò fama mondiale componendo le operette Der Zigeunerprimas, Die Csárdásfürstin, Gräfin Mariza e Die Zirkusprinzessin.
Molto apprezzato per aver fuso il valzer Viennese con le csárdás ungheresi, Kálmán fu anche, polifonicamente e melodicamente, un seguace di Giacomo Puccini, mentre nelle sue orchestrazioni impiegò le principali caratteristiche tecniche della musica di Tchaikovsky.
Lasciò l'Europa per sfuggire alla persecuzione nazista, andando a vivere in California dove nel 1942 acquistò la cittadinanza americana.
Ritornato in Europa, morì a Parigi nel 1953.