Storie di donne, letteratura di genere/ 98 – Di Luciana Grillo

Lucrezia Dell’Arti, Il Novecento è donna – Un libro che si legge «per curiosità», ma che si conserva in libreria come testimonianza in rosa del secolo «breve»

Titolo: Il Novecento è donna.
Ritratti di donne eccezionali del secolo scorso
 
Autrice: Dell'Arti Lucrezia
Editore: Edizioni Clichy 2015 (collana Beaubourg)
 
Pagine: 280, brossura
Prezzo di copertina: € 15,00
 
Lucrezia Dell’Arti è una giornalista che si è occupata e si occupa di sport, politica, ambiente, mondo femminile.
Ha deciso di attraversare il secolo scorso in compagnia di donne italiane e straniere che abbiano lasciato orme significative.
L’autrice non le ha elencate in ordine alfabetico, ma ha seguito una scelta istintiva, per cui all’ultima regina del Regno delle Due Sicilie, Maria Sofia di Baviera, segue l’attrice Sarah Bernhardt e subito dopo troviamo Anna Kuliscioff, considerata «il miglior cervello politico del socialismo italiano».
Come dire, tre mondi assai diversi fra loro!
 
Forse per «deformazione professionale» sono subito andata alla ricerca delle scrittrici, e ne ho trovate tante, anche alcune da me citate in «Costruire letteratura con mani di donna»… e lo scrivo non per autocelebrarmi, ma perché per me è la conferma che sono scrittrici autentiche.
C’è Sibilla Aleramo di cui Valentino Bompiani diceva: «Si sedeva come se svenisse…Quando salutava sembrava dimenticare la mano come un guanto».
La Dell’Arti elenca poi, in una singolare scheda, gli uomini amati, ne racconta i momenti difficili («Dopo un anno di miseria e di mendicità, sono ridotta a non poter uscire di casa per aver mandato ad accomodare dal calzolaio l’unico paio di scarpe di cui dispongo»), ne cita il diario.
 
Non poteva mancare Grazia Deledda, di cui leggiamo alcune considerazioni sull’orgoglio («Io sono invece orgogliosa; non perché ho scritto dei romanzi che ottennero fortuna ma perché mi sento cosciente, forte, superiore a tutte le piccolezze e i pregiudizi della Società»), cenni sul grande amore per Stanis Manca, sul marito, su Emilio Cecchi e perfino sulla «inseparabile compagna, la cornacchia Checca»).
Poi è la volta di Natalia Ginzburg, definita da Oriana Fallaci «una donna non bella e non elegante, vestita di un golfino bluette e di una gonna bluette, l’aria un po’ goffa di certe zie… di cui non si conosce l’età…»; di Liala, «l’autore più letto in Italia, vendeva un milione di libri l’anno»; di Elsa Morante («Bisogna sapere che io, per mia sorte, fui sempre di quelli che s’innamorano in modo eccessivo e inguaribile, e dei quali nessuno mai s’innamora. Mia madre era stato il primo, e il più grave, dei miei amori infelici» da Menzogna e sortilegio); di Lalla Romano che «quando si presentava alla Einaudi… saltava volutamente l’ufficio di Giulio Einaudi, con il quale c’era, tra cuneesi, un amore intermittente, dispettoso e capriccioso. Lui la chiamava cattiva, lei si sentiva meno apprezzata di Elsa Morante e di Natalia Ginzburg»); infine di Matilde Serao che dice di sé: «Dal primo giorno che ho scritto, non ho mai voluto né saputo essere altro che una fedele e umile cronista della mia memoria».
 
Naturalmente, ci sono tante altre donne da incontrare, già molto note o invece poco conosciute: si va da Virginia Agnelli a Golda Meir, da Josephine Baker a Coco Chanel, da Gabriella Ferri a Titina De Filippo, da Indira Gandhi a Eva Peròn… una lunga serie di 101 donne, raccontate con ironia, citando giudizi espressi da altri, ricordando abitudini e debolezze, successi e sconfitte. Tutte, qualsiasi sia stata la loro attività (scienziate come Marie Curie, first lady come Jacqueline Kennedy, attrici come Anna Magnani e Silvana Mangano ecc.), sono viste come persone capaci di soffrire e di gioire, simili a tante altre che non saranno elencate in nessun libro.
Lo stile di Lucrezia Dell’Arti è originale, scanzonato, semplice; si riflette e si sorride, si scoprono lati nascosti e si ritrovano valori dimenticati.
Insomma, questo libro si legge per curiosità, ma si conserva in libreria come testimonianza in rosa del secolo breve.
 
Luciana Grillo
(Precedenti recensioni)