Agli animali terremotati 1.230 quintali di cibo
Il lavoro di Arcadia onlus: da Rovereto al Centro Italia – L'associazione gestisce il canile di Rovereto, dove sono giunte due cagnette gravide
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Sono 1.230 i quintali di cibo per animali che Arcadia onlus, gestore del Parco canile di Rovereto, ha smistato nei luoghi del terremoto.
Sono aiuti provenienti dalla generosità dei trentini e interi camion organizzati da altre associazioni italiane.
Fermo restando che la priorità, in questi casi, è sempre quella di soccorrere le persone, nello scenario del terremoto c'è anche chi si è occupato di animali grandi e piccoli, d'affezione e d'allevamento.
In numeri: Arcadia ha salvato 6 asini, 20 cani che sono stati restituiti ai proprietari, altri 3 sono stati portati al canile di Pineto (in provincia di Teramo) dove hanno ricevuto le prime cure veterinarie. Un pastore maremmano è stato sterilizzato e restituito al proprietario e 2 cagnette in procinto di partorire sono prima state consegnate alla Asl di Rieti e poi assegnate ad Arcadia.
Interventi sono stati seguiti in circa 40 allevamenti di bovini e ovini, 1 di equini.
In queste particolari situazioni dove le condizioni igieniche sono - come ovvio - crollate, sono state distribuite 700 dosi di antiparassitari e 600 dosi di antibiotici, in collaborazione con numerosi veterinari intervenuti sul posto.
Ancora, è stato salvato un mulo. È stato dato aiuto ad altre associazioni per il recupero di ulteriori 60 tra cani e gatti, poi affidati alle associazioni stesse.
«Siamo stati sul territorio per 12 giorni – spiega il presidente di Arcadia Pierluigi Raffo – da Rovereto siamo partiti io, un dipendente del canile e un'educatrice cinofila.
«Poi da Pineto si sono aggiunti due educatori in formazione, quindi da Rovereto è arrivata l'Associazione Le Fusa, successivamente altri due colleghi (corsisti di Arcadia) e poi ancora rinforzi dalla Sardegna.»
Quale lo scenario trovato e quale quello lasciato?
«Avrete visto in tv molte immagini dei centri principali, ma noi abbiamo potuto notare il dramma dei centri minori e isolati.
«L'emozione più forte è stata la desolazione del dopo: già al quarto giorno pareva di stare in un deserto di macerie, senza più persone.
«Quello, del resto, è stato il momento in cui gli animali sono "riemersi", via il chiasso, le ruspe e le urla, cani e gatti sono usciti dai nascondigli o sono tornati dai dintorni dove erano fuggiti.»
Come si continua, oggi?
«Proseguiamo la raccolta di mangimi per zootecnia: bovini, pecore, cavalli, polli e conigli: c'è un'emergenza in questo settore.
«Siamo animalisti, ma sappiamo che bisogna tutelare tutti gli animali, anche se non si condivide la destinazione ultima del loro allevamento: da un lato per il benessere degli animali stessi, dall'altro per consentire agli allevatori di ripartire.»
Le due cagnette gravide, di proprietà di una coppia di quasi centenari, sono arrivate a Rovereto e la prima ha partorito domenica; presto i cuccioli saranno dati in adozione.
Per informazioni: Parco Canile di Rovereto, Mira di Marco 5; tel 349 1913138.