L'estenuante vicenda dei Marò italiani trattenuti in India

Alla ricerca di una via di fuga che imbarazza sempre di più le autorità indiane

In un nuovo bollettino rivolto alla stampa locale, la polizia dello Stato di Keral, in India, ha dichiarato che la prova balistica dimostra che i marò italiani hanno sparato sui pescatori, avendoli scambiati per pirati.
Come si ricorderà, non molto tempo fa la polizia si era messa alla ricerca di altre armi che, nell’ipotesi degli investigatori, i nostri marinai avrebbero gettato in mare per liberarsi delle prove.
 
Tre le considerazioni che passano per la mente.
La prima è che il responso della prova balistica ha avuto la velocità di un ghiacciaio alpino
La seconda è che la polizia locale si è accorta di aver di fatto scagionato i nostri marò per aver dichiarato di essere alla ricerca delle armi che avevano sparato.
La terza è che i poliziotti hanno trovato le armi che stavano cercando.
 
In tutti i casi, ci pare che sia giunto il momento di mettere le carte in tavola.
Francamente non sappiamo se anche in India ci siano tempi tecnici oltre i quali non si possa tenere in carcere delle persone in attesa di giudizio.
Certo è che ci sono dei tempi virtuali, oltre i quali è legittimo pensare qualsiasi cosa. La più logica delle quali è che non sono riusciti a trovare uno straccio di prova e che non sanno come fare per rimettere il dentifricio dentro il tubetto.
 
Questo è quanto diciamo noi che siamo comodamente seduti davanti a un computer.
Quanto sta accadendo a livello giudiziario e diplomatico non ci è dato di sapere.
Ma non nascondiamo che riponiamo la nostra fiducia sul buonsenso delle persone di buona volontà.
 
GdM