Inserimento sociale dei migranti, Trento in vetta

L'assessore Beltrami: «I dati del Cnel confermano che stiamo lavorando nella giusta direzione»

Il Trentino è al primo posto nella classifica stilata dal Cnel relativa all’indice di inserimento sociale dei cittadini immigrati.
Tale indice concorre a determinare, assieme all’indice di inserimento occupazionale, la speciale graduatoria generale sul potenziale di integrazione dei territori italiani nel 2011 (dove il Trentino si colloca al 23° posto).
 
Tali indici prendono in esame determinati parametri. In particolare, l’indice di inserimento sociale (dove il Trentino eccelle) tiene conto dell'accesso degli immigrati ad alcuni beni e servizi fondamentali di welfare e del grado di radicamento nel tessuto sociale attraverso un’adeguata conoscenza linguistica dell’italiano.
Ma a decretare il primo posto in classifica del Trentino – davanti alle province di Biella e Lucca – ha contribuito soprattutto il raggiungimento di determinati status giuridici che garantiscono e/o sanciscono un «solido e maturo inserimento nella società di accoglienza dei migranti»: parametri come la continuità dello stato di regolarità degli stranieri che intendono insediarsi stabilmente, l’acquisizione della cittadinanza per naturalizzazione e la ricomposizione in loco del proprio nucleo familiare.
 
Detto in altre parole, il Trentino sa accogliere chi bussa alla porta e farlo sentire a casa, tanto da stimolare un forte desiderio di apprendere la lingua italiana e di entrare a far parte della comunità locale, disegnando qui il proprio futuro.
«I dati del Cnel – afferma l'assessore provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza Lia Giovanazzi Beltrami – confermano che stiamo lavorando nella giusta direzione. Fra le diverse classifiche che compongono lo studio presentato a Roma, quella sull'inserimento sociale è la graduatoria che esprime meglio di ogni altra l'impegno profuso dalla Provincia nel considerare i migranti cittadini a pieno titolo
«Una cittadinanza sostanziale che le politiche nel campo dell'immigrazione hanno saputo garantire a vantaggio dell'intera comunità.» 
 
«Alcuni parametri come il radicamento sul territorio dei migranti e l’impegno della Provincia nel facilitare l’accesso ai servizi e la costruzione di relazioni positive – prosegue l'assessore – mostrano chiaramente che in Trentino abbiamo saputo andare ben oltre i concetti del noi e del loro, camminando insieme verso una piena coesione sociale nel rispetto e nella valorizzazione delle differenze, ma partendo da valori condivisi. E sono proprio questi i principi alla base del Piano Convivenza approvato dalla Giunta provinciale. 
«Le azioni concrete del documento programmatico, l'impegno del Cinformi, la sinergia con la Questura, con il Commissariato del governo e con la rete dei soggetti attivi nel campo dell'immigrazione hanno contribuito a fare in modo che oggi l'espressione nuovi trentini trovi anche nella letteratura scientifica conferma e fondamento.»