Sait e Federazione contro Roland Caramelle di Filcams Cgil

«L’impegno comune per la ricollocazione dei lavoratori non è mai venuto meno»

C’è un tempo per demolire e un tempo per costruire. C’è il tempo della vertenza il tempo degli accordi. Forse non tutti se ne sono accorti.
La posizione del sindacato Filcams Cgil, in particolare del suo segretario Roland Caramelle, è fuori dal tempo.
Sait, insieme alla Federazione e all’Agenzia del Lavoro, ha firmato con tutti i sindacati (compresa la Filcams) gli accordi sugli esuberi di 80 lavoratori.
Per quanto sofferti e travagliati, tali accordi prevedono un impegno comune di avviare corsi di riqualificazione e tutte le iniziative idonee a ricollocare le persone rimaste senza lavoro.
 
Se in generale la velocità e la possibilità di trovare lavoro dipendono anche dall’andamento dell’economia, non è in discussione – e non potrebbe essere altrimenti – l’impegno della Federazione a ricollocare almeno venti di questi lavoratori ora in disoccupazione, secondo procedure di legge e con metodo definito congiuntamente anche con le parti sindacali e la Provincia autonoma.
Per il presidente della Federazione Mauro Fezzi, l’ente di via Segantini si sta attivando per avviare la procedura burocratica che precede la fase vera e propria di ricerca di potenziali cooperative interessate.
 
«Il nostro impegno naturalmente rimane, e ci auguriamo che questa fase sia più veloce possibile.»
Sait, al pari di tutti gli enti coinvolti, è impegnato fortemente a favorire questo processo, in particolare attraverso corsi di riqualificazione.
«Questo ho sempre dichiarato e questo confermo – dichiara il presidente di Sait Renato Dalpalù – chi oggi avvelena il clima e non esita a speculare sulla pelle dei lavoratori in maniera irresponsabile, dopo aver firmato tutti gli accordi, non siamo noi.»